Molestie sul lavoro, Istat: circa l’81% delle vittime è donna

Molestie sul lavoro, Istat: circa l’81% delle vittime è donna

Molestie sul lavoro, Istat: circa l’81% delle vittime è donna Photo Credit: fotogramma.it


Sia uomini che donne denunciano di rado: tra le donne solo il 2,3% contatta le forze dell’ordine. L’86,4% del campione afferma che non ci sia un punto di riferimento in caso di molestia sessuale sul lavoro

L’ultimo report dell’Istat offre un’analisi delle molestie sul lavoro in Italia, con un focus sulle circostanze in cui queste avvengono e chi sono le principali vittime.

Circa l’81% delle vittime di molestia sul lavoro è donna, una percentuale che corrisponde a quasi due milioni di donne molestate almeno una volta nella vita sul luogo di lavoro. La fotografia dell’Istat fa riferimento agli anni 2022-2023, in questi anni sono state soprattutto le più giovani a farne le spese: il 21,2% delle ragazze tra i 15 e i 24 anni e il 18,9% delle donne di età compresa tra i 25 e i 34 anni.

CHI METTE IN ATTO LE MOLESTIE

L’autore delle molestie sulle donne è per lo più un collega maschio (37,3%) o una persona con cui ci si relaziona nel corso della propria attività come un cliente, un paziente o uno studente (26,2%). Ci sono anche casi, se pur minori a livello numerico, in cui sono gli uomini a subire molestie: nel 26,4% dei casi l’autrice è una collega donna mentre nel 20,6% dei casi è un collega uomo.

Anche i propri capi o i supervisori vengono indicati come autori delle molestie nel 10% dei casi per le donne e nel 4,2% dei casi per gli uomini. In circa un quinto dei casi le vittime affermano di aver subito più molestie dalla stessa persona.

TIPI DI MOLESTIE

La fotografia dell’Istat prende in considerazione le molestie denunciate come ad esempio: sguardi inappropriati che mettono a disagio; proposta di immagini o foto dal contenuto esplicitamente sessuale che offendono, umiliano o intimidiscono; commenti offensivi sul corpo o sulla vita privata; avances inappropriate, umilianti oppure offensive sui social; e-mail o messaggi sessualmente espliciti e inappropriati. Esiste una percentuale, se pur inferiore, che denuncia anche molestie di natura fisica.

DENUNCIA DELLE MOLESTIE

Sia uomini che donne denunciano di rado: tra le donne solo il 2,3% contatta le forze dell’ordine. Sul posto di lavoro le donne nell’8% dei casi si sono rivolte ai consulenti, ma soprattutto si rivolgono al datore di lavoro (14,9%) o si confidano con i colleghi (16.3%). Anche gli uomini si confidano in prevalenza con i colleghi (14.8%) e con il proprio datore di lavoro (8.8%). Ciò che però accade nella maggior parte dei casi è che le vittime si rivolgano a figure extra lavorative: il 41,5% delle donne e il 31% degli uomini si rivolgono ad amici o familiari.

Un altro dato allarmante, riportato dall’86,4% del campione, è che non ci sia un punto di riferimento in caso di molestia sessuale sul lavoro e una persona a cui rivolgersi per denunciare o avere supporto in caso di molestie.



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