Covid, Ministro Speranza “Incognita varianti, sfida ancora aperta” ISS, preoccupa la variante Delta
Monitoraggio ISS-Ministero della Salute: preoccupa la variante Delta. Cala l’incidenza ed è stabile Rt
25 giugno 2021, ore 14:00 , agg. alle 16:17
“L’1% dei casi covid è di variante Delta” dice il ministro della salute Speranza che al contempo avverte “è previsto un aumento significativo”. Sui casi della variante del virus ex-indiana segnalati gli esperti raccomandano più vaccini per tutti. Dai governatori, sale, però l’allarme per la riduzione di dosi di vaccino previste a luglio. I dati settimanali registrano la discesa dell’incidenza e un dato stabile dell’indice di trasmissibilità
Occhio alla variante Delta anche in Italia dove si sono registrati focolai di questa che è la mutazione del virus più contagiosa. Il ministro Speranza prevede un aumento significativo del numero di casi covid riconducibile a questa variante. Gli esperti, nella bozza del monitoraggio settimanale oggi sul tavolo della cabina di regia, sollecitano un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi, e di accelerare con la campagna vaccinale per evitare recrudescenze della pandemia. Ma i governatori delle regioni si dicono preoccupati per la riduzione delle dosi di vaccino già prevista a luglio. Nel frattempo migliorano ancora i valori sull’andamento dei contagi da coronavirus.
MINISTRO SPERANZA: INCOGNITA VARIANTI
Il ministro della salute Roberto Speranza spiega che il numero di casi riconducibile alla variante Delta è all’1%, tuttavia “è previsto un aumento significativo”. Il nostro Paese ha potenziato il sequenziamento e “continueremo a farlo”. La sfida al Covid non è ancora vinta, per il ministro, resta un incognita il pericolo rappresentato dalle varianti. "Abbiamo iniziato un percorso dal 26 aprile di gradualità e prudenza e i numeri ci stanno dando ragione. Il nostro è uno dei Paesi che sta vaccinando di più, ma abbiamo l'incognita varianti" ha detto il ministro Speranza a Sky TG24 Live In Firenze.
L’ALLERTA DELL’ISS-MINISTERO DELLA SALUTE SULLA VARIANTE DELTA
Ormai focolai di variante Delta sono segnalati anche nel nostro Paese, si tratta della mutazione del virus più contagiosa, che ha maggiore trasmissibilità e la potenzialità di eludere parzialmente la risposta immunitaria. L’Istituto Superiore di sanità e il ministero nella loro bozza indicano la road map necessaria per evitare il colpo di coda della pandemia: tracciamento, sequenziamento dei casi e poi correre con le vaccinazioni. Il problema però sembra proprio legato ai vaccini, “In Lombardia –dice il governatore Attilio Fontana- rischiamo di dover sospendere le prenotazioni perché la riduzione del numero di dosi a luglio è consistente”. Sulla stessa linea il presidente della Conferenza delle Regioni e del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, che parla, a livello nazionale, di riprogrammare alcune prime dosi spostandole in avanti. Fedriga aggiunge che "Oltre alla flessione nella fornitura di Pfizer, abbiamo un combinato disposto, cioé l'impossibilità di utilizzare Johnson e Astrazeneca per gli under 60", di conseguenza, "rispetto alle previsioni che ci facevano avere più di 20 milioni di dosi nel mese di luglio, abbiamo meno armi e quindi meno possibilità di vaccinare". Nonostante ciò, il presidente Fedriga si dice fiducioso del fatto che si potrà confermare l'obiettivo del generale Figliuolo di "coprire l'80% della popolazione entro settembre".
LA VARIANTE DELTA IMPERVERSA ALL’ESTERO
I contagi legati alla variante Delta nel Regno Unito sono ormai pari al 95% del totale dei nuovi casi. In Israele torna l'obbligo di mascherina al chiuso a causa della risalita dei casi, oltre 200 nelle ultime 24 ore, dovuti in larga parte alla variante Delta. A Sydney quattro quartieri sono in lockdown proprio per un focolaio di variante Delta. Dal vertice europeo parla la cancelliera tedesca Angela Merkel “Con la variante Delta la fine della pandemia non e' vicina. Mantenere mascherine e distanziamento per evitarne la diffusione”.
LA BOZZA DEL MONITORAGGIO SETTIMANALE
L’Rt, l’indice di contagiosità, resta stabile allo 0,69 ma continua ad essere in discesa l’incidenza dei casi, uno dei valori chiave per le decisioni sulle misure contro il Covid,, oggi nella bozza del monitoraggio è data a 11 casi ogni 100 mila abitanti, la scorsa settimana era a poco più di 16. E mentre anche la Valle D’Aosta va verso la zona bianca tutte le Regioni e le province autonome sono classificate a rischio basso tranne il Molise, che è a rischio moderato.