Montecitorio, al premier-time 'tenaglia' Schlein-Conte su Giorgia Meloni con lo sfondo delle Europee

Montecitorio, al premier-time 'tenaglia' Schlein-Conte su Giorgia Meloni con lo sfondo delle Europee

Montecitorio, al premier-time 'tenaglia' Schlein-Conte su Giorgia Meloni con lo sfondo delle Europee Photo Credit: Agenzia Fotogramma


Nell'ora e mezza di intervento alla Camera il presidente del Consiglio tocca moltissimi punti, ma sono gli 'scontri diretti' con i leader delle opposizioni i momenti più più caldi. C’è pure una nuova stoccata al gruppo Stellantis e alla fusione Fca-Psa

Duella con Giuseppe Conte sul Patto di Stabilità, con il Movimento 5 Stelle in generale sul reddito di cittadinanza, poi con Elly Schlein sulla sanità. E lancia una stoccata a Stellantis e alla fusione Fca-Psa, una "acquisizione mascherata" da parte del colosso francese. Nel question time di un'ora e mezza alla Camera, Giorgia Meloni tocca moltissimi punti, ma sono gli 'scontri diretti' con i leader delle opposizioni i momenti più caldi.


L’ambiente

A scaldare l'ambiente, in apertura, ci pensa Nicola Fratoianni, di Avs, che le chiede conto della posizione italiana nella questione mediorientale: la premier si sbottona un po', ammettendo di non condividere "la posizione assunta ultimamente da Netanyahu". Il motivo è che "l'Italia ha sempre ribadito che il popolo palestinese ha diritto a uno stato indipendente: è una soluzione giusta, necessaria e nell'interesse sì dei palestinesi, ma anche di Israele. Ma questo non può essere richiesto unilateralmente: la condizione è il riconoscimento del diritto all'esistenza dello Stato ebraico". Un altro titolo Meloni lo dà rispondendo a Matteo Richetti, di Azione, che gli chiede del gruppo Stellantis: "Mi è spesso capitato, nell'indifferenza generale, di criticare alcune operazioni, come lo spostamento della sede legale, la presunta fusione tra Fca-Psa che celava di fatto un'acquisizione: il risultato è che in Francia oggi si produce più che in Italia dove siamo passati da 2 milioni di veicoli nel 2017 a 700mila di oggi, con oltre 7mila posti di lavoro persi", dice. E aggiunge: "Vogliamo difendere l'interesse nazionale e instaurare un rapporto equilibrato con Stellantis per difendere tutto l'indotto dell'automotive, tramite un tavolo di sviluppo permanente, abbiamo previsto incentivi e misure di sostegno per attrarre nuovi investitori. Vogliamo tornare a produrre in Italia almeno un milione di veicoli l'anno con chi vuole tornare a investire sull'eccellenza italiana".


Il M5S

Quando poi il Movimento 5 Stelle le chiede conto dell'accordo accettato in Europa sul patto di Stabilità, la presidente del Consiglio si scatena: "Secondo le condizioni in cui ci avevano lasciato i due governi Conte - scandisce con le nuove regole del Patto di Stabilità si passa dall'obbligo di un avanzo di 0,35% a un deficit del 3%, liberando 35 miliardi. Non sono le regole che avremmo scritto, ma era la soluzione migliore possibile. Siamo riusciti a portare a casa un buon compromesso perché abbiamo dimostrato in Europa che la stagione dei soldi buttati al vento era finita". In replica lo stesso Conte allora la definisce "una Re Mida al contrario, che distrugge tutto quello che tocca": dalle battaglie in Europa alle pensioni, dalla questione migratoria alle privatizzazioni. Che però, spiegherà poi Meloni, "hanno la ratio di rafforzare l'economia italiana".


Il clou

Infine, in attesa del possibile faccia a faccia televisivo, il clou con la leader del Pd Elly Schlein, che la accusa di essere "la regina dei tagli e dell'austerità", soprattutto in Sanità (salvo poi, a margine, attaccarla anche per le critiche riservate alla stampa). Meloni ricorda che "il tetto alla spesa per il personale sanitario è stato introdotto nel 2009 (durante il governo Berlusconi con Meloni ministra, sottolinea poi Schlein in replica), questo ha portato al devastante fenomeno dei gettonisti: considero una implicita attestazione di stima il chiedere a noi di risolvere ciò che non avete risolto voi in dieci anni. Il ministro Schillaci ha riscontrato irregolarità incredibile sui gettonisti, siamo intervenuti con un decreto che punta progressivamente ad azzerare questa situazione. E non ci siamo tirati indietro neanche sulla carenza di personale, e sul superamento del tetto di spesa: per noi assicurare il diritto alla salute dei cittadini è una priorità, e lo abbiamo dimostrato portando i fondi al più alto livello di sempre". In ballo, in questo caso, c'è di nuovo la contrapposizione tra livello netto del fondo sanitario, effettivamente il più alto di sempre (il criterio usato dalla maggioranza) e la percentuale della spesa sul Pil, su cui invece insiste l'opposizione e che invece è in calo.


Lo schema

Insomma, Schlein punta sulla sanità, 'tallone d'Achille' di molte amministrazioni regionali. Conte colpisce sui temi europei, con il nuovo Patto di Stabilità in primis. Se non è uno schema a tenaglia coordinato quello dei due leader di Pd e M5s gli somiglia molto. Soprattutto considerando che il voto per il rinnovo di cinque Giunte regionali e del parlamento di Strasburgo sarà il primo vero test per le forze di maggioranza e opposizione. La segretaria del Pd, ultima a intervenire durante il premier time a Montecitorio, esordisce con un aneddoto che l'ha molto colpita e che è diventato, per Schlein, paradigma dello stato attuale della sanità pubblica: "Mi ha colpito un messaggio ricevuto da una donna alla cui madre malata oncologica e cardiologica è stato fissato appuntamento a ottobre 2026. Non sa nemmeno se ci arriverà", spiega Schlein. Il tono è fermo, la voce controllata. "Mancano almeno 30 mila medici, 70 mila infermieri, mentre 21 mila medici sono già fuggiti all'estero. Gli eroi della pandemia sono sati già dimenticati da questo governo". L'unica strada per mettere mano al problema "è abbattere le liste d'attesa abbattendo il tetto alle assunzioni. Intendete farlo e mettere le risorse per un piano straordinario?", chiede Schlein che, poi, mette le mani avanti, chiedendo a Meloni di "non rispondere che potevamo farlo noi: io al governo non ci sono stata ancora e lei governa da 16 mesi". Una richiesta non accolta dalla premier che gioca sul filo dell'ironia: "Considero un attestato di stima il fatto di chiedere a noi di risolvere tutti i problemi che voi non avete risolto in dieci anni di governo. Grazie per fidarvi di noi", sottolinea Meloni nella risposta alla segretaria. "Il tetto alla spesa per il personale sanitario è stato introdotto nel 2009, ci stiamo lavorando", spiega poi la presidente del Consiglio. Schlein, a questo punto, alza il tono della controreplica. "Ma lei è andata al governo per risolvere i problemi o per continuare a fare opposizione scaricando su altri i problemi che ha creato lei? Perché nel 2009, quando è stato introdotto il tetto alle assunzioni, al governo c'era lei, da ministra", ricorda Schlein con un impeto fin qui inedito. "Servono più risorse in sanità e voi fin qui avete tagliato. I tre miliardi in più non bastano nemmeno per i nuovi contratti", aggiunge Schlein. "Ieri avete dato il colpo di grazia alla sanità con l'autonomia che spacca il Paese in pazienti di serie A e di di serie B", conclude la segretaria.


Conte

Tra gli applausi che sottolineano l'intervento di Schlein, c'è quello di Conte. I giornalisti in tribuna lo notano e lo riportano a Schlein. "Mi fa piacere", dice. A differenza della leader dem, il presidente M5s può sfidare la premier avendo ricoperto lo stesso ruolo a Palazzo Chigi. Lo fa mettendo sul piatto il Pnrr ottenuto al termine di cinque giorni di trattative a Bruxelles, nel 2020. "Noi abbiamo portato i soldi del Pnrr, lei ha portato 12 miliardi di tagli che pagheranno gli italiani", attacca l'ex premier. "Lei ha illuso gli italiani dicendo che sarebbe andata a Bruxelles e che avrebbe fatto tremare l'Europa", continua Conte: "Qui a tremare è l'Italia. E' tornata con un 'pacco' di Stabilità che farà pagare agli italiani 12 miliardi l'anno. Cosa ha fatto a Bruxelles in 16 mesi? Non ci ha mai detto quale sarà la sua proposta. Le battaglie si possono perdere, ma non combattere significa perderle con disonore", conclude. Una controreplica, quella di Conte, che arriva dopo l'interrogazione dei deputati M5s. Meloni non può rispondere direttamente al capo Cinque Stelle, ma spiega che i numeri del nuovo Patto sono sostenibili "per un governo serio" mentre - e qui la premier scocca la frecciatina a Conte - "più difficile sarebbe per un governo che ha aumentato il debito pubblico di 250 miliardi in meno di tre anni". Chi apprezza l'intervento di Conte è invece Schlein: "Ha fatto un bell'intervento" commenta la leader dem ricambiando la cortesia: "Ha fatto bene a battere sul tasto del Patto di Stabilità. Per noi era importante tenere alta l'attenzione sulla sanità", ribadisce Schlein. La segretaria dem, infatti, ha intenzione di fare della sanità pubblica il pilastro della prossima campagna elettorale nelle regioni. E' quello della sanità, per i dem, il punto debole delle amministrazioni di centrodestra a cui il Partito Democratico intende puntare e, questo, al di là delle manovre riguardanti alleanze e coalizioni. Non a caso la segretaria ha avviato il giro di ascolto di medici, infermieri e operatori sanitari dall'Abruzzo, come ricorda anche oggi, una delle cinque regioni al voto nel 2024. Tutto questo continuando a "portare avanti il lavoro per cercare di arrivare a coalizioni quanto più ampie possibili nelle regioni che sono chiamate al voto". Il 'mantra' dei dem è sempre lo stesso ed è quello che Schlein ripete ai suoi. I segnali che arrivano da Piemonte, dove il tavolo con i Cinque Stelle è stato rinviato 'sine die', vengono letti con una "cauta fiducia" da un dirigente dem di primo piano. Il fatto che si sia rinviato, è il ragionamento, è segno che la partita rimane aperta. I leader dei due partiti continuano a lavorare per facilitare il lavoro, ma sempre "nel rispetto dell'autonomia dei territori", ripetono dai due partiti.



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