31 gennaio 2023, ore 18:45
L’esponente della destra e vicepresidente del Copasir ha menzionato in aula un incontro in carcere di alcuni parlamentari Pd, quali Serracchiani, Orlando e Verini, con l’anarchico e ha chiesto se la sinistra stia con lo Stato, oppure con i terroristi
Alla fine il presidente di Montecitorio Fontana ha persino istituito il Giurì d'onore per fare chiarezza su quanto accaduto oggi in Aula. Perché alla Camera è scoppiata la bagarre sulle parole dell’esponente di Fdi, e vicepresidente del Copasir, Donzelli, il quale ha citato un incontro in carcere di parlamentari Pd come Serracchiani, Orlando e Verini con l’anarchico Cospito, e ha chiesto se la sinistra stia con lo Stato, oppure con i terroristi. Il Pd però è insorto, ha prospettato la diffusione di atti secretati, e ha invocato le scuse pure da parte di Giorgia Meloni.
Il Giurì
Che cos'è il Giurì d'onore? Lo spiega l’articolo 58 del regolamento della Camera: "Il Presidente della Camera può nominare, su richiesta di un deputato che si senta leso nella sua onorabilità da accuse che gli siano state mosse nel corso di una discussione, una Commissione d'indagine - detta Giurì d'onore - che valuti la fondatezza delle accuse. Al Giurì viene solitamente assegnato un termine per riferire all'Assemblea sugli esiti della sua attività. Della relazione del Giurì l'Assemblea si limita a prendere atto, senza dibattito né votazione".
Le parole
Ma vediamo quali sono state le parole di Donzelli in Aula su Cospito, mafia e Pd. "I mafiosi hanno il terrore del 41-bis perché il 41-bis è quello strumento che impedisce al mafioso di controllare il territorio, è quello strumento che fa venire al mafioso la paura di essere scalato nel proprio clan, è quello strumento che fa venire al mafioso la certezza che lo Stato ha vinto e che è utile consegnarsi, collaborare, pentirsi e redimersi". E' la premessa fatta dal deputato di FdI e vicepresidente del Copasir, Giovanni Donzelli, nell'intervento svolto stamane in Aula durante l'esame della proposta di legge di istituzione della commissione bicamerale Antimafia, intervento che poi ha suscitato la dura reazione del Pd e di tutte le altre forze di opposizione, scatenando una bagarre con tanto di sospensione della seduta e convocazione della Conferenza dei capigruppo. Lo stenografico pubblicato ufficialmente sul sito della Camera, nel riportare l'intervento di Donzelli, prosegue: il 41 bis "è lo strumento utile per combattere la mafia. E la mafia lo sa così tanto che sono decenni che prova in tutti i modi strade, a volte con le buone, a volte con le cattive, per far cambiare idea allo Stato. Lo Stato finora non ha cambiato idea", ha detto Donzelli. "C'è una nuova strada che sta tentando la mafia per fare cedere lo Stato sul 41-bis, un nuovo personaggio, un influencer che sta utilizzando per questo strumento, ed è il terrorista Cospito che sta utilizzando la mafia in questo momento per far cedere lo Stato sul 41-bis. Non sto citando fonti particolarmente faziose di destra, sto citando la 'Repubblica' di oggi, in cui riportano le parole di Cospito, che dice: 'non sto facendo la battaglia per me, ma per abolire il 41-bis per tutti i mafiosi e tutti i terroristi'".
Donzelli
E questo "non lo dice Donzelli - ha aggiunto il deputato di FdI - mi dispiace che qualcuno nel Pd si lamenti, lo dice Cospito su la Repubblica. E che Cospito sia un terrorista, anche qui, non lo dice Donzelli, non lo dice soltanto la giustizia italiana, ma lo diceva lo stesso Cospito, quando ha fatto arrivare dal carcere, quando non era al 41-bis, all'assemblea di Bologna del 9 giugno 2019, un contributo pubblico, pubblicato poi il 13 giugno 2019 sul sito autistici.org, in cui dice testualmente: 'non riesco proprio a leggere come infamanti le accuse di terrorismo'. Ma perché dico che è uno strumento della mafia? Non solo perché lo dice Cospito. Perché, come si può vedere dai documenti che sono presenti al Ministero della Giustizia, il 28 dicembre 2022, poche settimane fa, Cospito ha avuto un confronto, mentre passava da un ramo all'altro del penitenziario, con Francesco Presta, killer di rara freddezza, uno che ha messo in proprio una 'ndrina, che si è messo da solo, un boss della 'ndrangheta. E Presta lo esortava: devi mantenere l'andamento, vai avanti. E Cospito rispondeva: fuori non si stanno muovendo solo gli anarchici, ma anche altre associazioni. Adesso vediamo che succede a Roma. E il 'ndranghetista: sarebbe importante che la questione arrivasse a livello europeo e magari ci levassero l'ergastolo ostativo. Questo è Cospito! Ma non basta: pochi giorni fa, il 12 gennaio 2023, sempre nella casa circondariale di Sassari, Cospito faceva altri incontri, mentre si spostava per andare a parlare, credo, con l'avvocato. Parlava con Francesco Di Maio, del clan dei Casalesi. Era il turno dei Casalesi di incoraggiare Cospito ad andare avanti, pochi giorni fa. Diceva il boss dei Casalesi: pezzetto dopo pezzetto, si arriverà al risultato, che sarebbe l'abolizione del 41-bis. E poi dopo andava avanti e rispondeva Cospito: deve essere una lotta contro il regime 41-bis e contro l'ergastolo ostativo, non deve essere una lotta solo per me. Per me, noi al 41-bis siamo tutti uguali. Questi i colloqui tra i mafiosi e Cospito, questo il 12 gennaio 2023. Il 12 gennaio 2023 - è questo quello che riguarda anche quest'Aula - non è l'unico incontro che ha avuto Cospito. Il 12 gennaio 2023, mentre parlava con i mafiosi Cospito incontrava anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando, che andavano a incoraggiarlo nella battaglia. Allora, voglio sapere, Presidente, se questa sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi con la mafia! Lo vogliamo sapere in quest'Aula oggi!", ha concluso Donzelli.