Morte Roberta Repetto a Genova, assolto in appello il “santone” che curò la donna malata di tumore con erbe e tisane
Morte Roberta Repetto a Genova, assolto in appello il “santone” che curò la donna malata di tumore con erbe e tisane
21 febbraio 2024, ore 21:00
Sono amareggiata e triste, ha commentato la sorella della 40enne deceduta nell’ottobre del 2020
In primo grado i due imputati erano stati condannati. In appello, invece, è stata ribaltata la sentenza per la morte di Roberta Repetto, deceduta nell’ottobre del 2020 a Genova, in seguito alle metastasi di un tumore e dopo due anni di cure a base di tisane ed erbe effettuate dal "guru" Paolo Bendinelli e dai suoi collaboratori nel centro olistico Anidra. Alla donna stroncata dal tumore era stato anche asportato chirurgicamente un neo su un tavolo da cucina senza anestesia. Il 'santone' responsabile del centro, è stato assolto mentre è stata ridotta da 3 anni e 4 mesi a 1 anno e 4 mesi la condanna per il medico bresciano Paolo Oneda, che fece l’intervento. La morte della donna fu causata proprio dall'asportazione di un neo eseguita con colpa e imperizia dal medico nel centro olistico, hanno stabilito i giudici della corte di appello. In primo grado Bendinelli e Oneda erano stati condannati per omicidio colposo a 3 anni e 4 mesi al termine del rito abbreviato, ma erano già stati assolti dall'accusa di violenza sessuale e circonvenzione di incapace.
La reazione della famiglia di Rita Repetto
"È buona norma accettare e rispettare le sentenze ma credo sia umanamente doloroso per me, in questo momento, poterlo fare". Così Rita Repetto, sorella di Roberta, dopo la sentenza di assoluzione in appello di Paolo Bendinelli e la riduzione della condanna per il medico Paolo Oneda. "Oggi sono veramente senza parole, sono amareggiata e triste perché mia sorella non ha ottenuto la giustizia che si merita. È allucinante", ha concluso Rita Repetto.
La soddisfazione dei legali del ‘santone’
"Siamo ultra soddisfatti perché è stata riconosciuta la tesi che sosteniamo da sempre: non c'era nessuna setta. Tutto il castello accusatorio si è sciolto come neve al sole. Parla da sola la sentenza che ha detto che il fatto non sussiste. Ricordiamoci che Bendinelli si è fatto un anno e mezzo in carcere". Così i legali di Paolo Bendinelli, Alessandro Vaccaro e Francesca Pastore, hanno appreso la sentenza che assolto il loro assistito. Soddisfatti anche gli avvocati Siriani e Morta, che difendono il medico Oneda. "Riteniamo che sia stata esclusa l'aggravante colpa cosciente e riconosciute le attenuanti", hanno sottolineato.