La tensione tra Russia e Regno Unito non accenna a sciogliersi. Ora dal Cremlino piomba su Londra l’accusa di aver "diretto e coordinato" il sabotaggio al gasdotto Nord Stream. "I nostri servizi di intelligence dispongono di prove che suggeriscono che l'attacco è stato diretto da specialisti militari britannici", ha dichiarato alla stampa il portavoce Dmitry Peskov. “Non è stata ancora presa una decisione su come la Russia interverrà nella riparazione dei gasdotti danneggiati'' ha aggiunto. Mosca starebbe valutando ''ulteriori azioni'' in risposta a quello che viene definito un “attacco terroristico”. I servizi speciali russi avrebbero inoltre informazioni che dimostrano anche come "consulenti militari britannici" avrebbero diretto e coordinato l'attacco alla flotta russa nel Mar Nero. Accuse che per Londra fanno parte del "manuale di distrazione dalla realtà" usato dal Cremlino, come ha detto un portavoce del premier Rishi Sunak ribadendo la smentita di Londra rispetto alle affermazioni rimbalzate dalla Russia.
“LA PACE NON CADE DALL’ALTO”
Intanto da Papa Francesco torna un nuovo monito alla ricerca della pace che, ricorda nell'Angelus nella solennità di Tutti i Santi, non è mai violenta né armata.
"Noi siamo portati a credere che la pace arrivi con la forza e la potenza" ha detto, ma
"la pace non si raggiunge conquistando o sconfiggendo qualcuno".
"La pace non piove dall'alto, va costruita con impegno, collaborazione, pazienza". GRANO VERSO I CORRIDOI UMANITARI
Nel frattempo questa mattina altre tre navi di grano hanno lasciato i porti ucraini per dirigersi verso il corridoio umanitario nel Mar Nero.
"I movimenti delle tre navi sono stati approvati dalle delegazioni ucraina, turca e delle Nazioni Unite. La delegazione russa è stata informata" ha affermato il Centro di coordinamento congiunto di Istanbul, che supervisiona le esportazioni di grano ucraine in base all'accordo internazionale firmato lo scorso luglio, dal quale la Russia ha annunciato il suo ritiro temporaneo. E proprio dalla Turchia fanno sapere che il Presidente Erdogan discuterà con gli omologhi Zelensky e Putin per riportare la Russia nell’accordo.
A KIEV LA GUERRA NON SI FERMA
Intanto dopo gli attacchi missilistici russi alle infrastrutture energetiche in Ucraina, da questa mattina nella capitale sono state riattivate le utenze di luce e acqua. Lo ha reso noto il sindaco di Kiev. Lo Stato Maggiore delle Forza Armate ucraine informa invece che forze russe stanno occupando le case nella regione di Kherson, nell'Ucraina meridionale, rimuovendo i residenti con la forza, piazzando mine e costruendo fortificazioni. E proprio nella regione di Kherson sono state trovate tre delle trentaquattro stanze di tortura e prigioni allestite dai russi durante l’occupazione, come afferma la Polizia nazionale. Non si fermano gli attacchi: la notte scorsa quattro droni russi hanno colpito siti civili nella città di Poltava. Tre civili sono morti, invece, nei raid nella regione di Donetsk.