13 settembre 2021, ore 20:30
Mentre si indaga su come si sia riusciti a portare il ragazzo in Israele, avviate verifiche sul come e dove, è stata recuperata la fune traente, lo spezzone verrà esaminato
IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI MAIO HA AVVIATO VERIFICHE
"Stiamo accertando l'accaduto per poi intervenire", ha spiegato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, mentre nell'inchiesta della Procura di Pavia il nonno, Shmuel Peleg, che ha portato il piccolo in Israele "per il suo bene", a suo dire, affinche' cresca col ramo materno della famiglia e non con quello paterno che ne ha la tutela legale in Italia, e' stato iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di sequestro di persona aggravato. Coinvolta anche la nonna, partita, a quanto sembra, il giorno precedente. Il ragazzino sarebbe partito con un volo privato da Lugano, dopo il pagamento di 9000 euro.
DA ISRAELE SMENTITA LA POSIZIONE DESCRITTA DAI MEDIA DELLE AUTORITA’ LOCALI
Le autorità israeliane prendono le distanze dalla vicenda del piccolo Eitan, smentendo la ricostruzione dell'emittente Channel 12, secondo la quale il ministero degli Esteri e quello della Giustizia avevano espresso il parere legale che il bambino venisse riportato in Italia e restituito al tutore legale. Lo riporta il Jerusalem Post, riferendo che entrambi i ministeri negano la circostanza. Un portavoce del ministero degli Esteri ha invece riferito al Jerusalem Post che, pur essendo le autorità israeliane informate della vicenda, il caso non riveste aspetti diplomatici o politici e quindi non rientra tra le loro competenze.
UN RAPIMENTO ANNUNCIATO
Già lo scorso agosto la zia materna Gali Peri in un'intervista aveva dichiarato ai media israeliani che "Eitan era stato sottratto da una famiglia che non lo conosceva, che in precedenza non era stata a lui vicina in alcun modo" e subito dopo aveva aggiunto che il "piccolo era in ostaggio in Italia". Eitan Biran. I media dello Stato ebraico, parlano di un "sospetto rapimento" da parte dei parenti del piccolo. la custode legale del bimbo e zia paterna Aya Biran-Nirko, che vive a Pavia, ha presentato una denuncia alla polizia italiana. Il bambino, ha raccontato "è stato rapito da suo nonno Shmuel Peleg", ha affermato la zia di Eitan.
UN CASO DI SCUOLA PER LA DEONTOLOGIA GIORNALISTICA
"Restera' sulle cronache per diverso tempo la vicenda del piccolo Eitan, conteso tra i familiari dopo Che ha perso i genitori nella strage della funivia di Stresa-Alpino-Mattarone, ma non e' sempre attinente alle regole che tutelano i minori la trattazione delle notizie e delle immagini che lo riguardano. In un caso di questi giorni il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti si e' visto costretto a coinvolgere il Consiglio di Disciplina". E' quanto si legge in una nota dell'Ordine dei Giornalisti. "La tutela dei minori - dichiara a questo proposito Carlo Verna, presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti - sia sempre una priorita' per i giornalisti, anche per questo il Consiglio nazionale dell'Ordine nel luglio scorso ha approvato una riforma che attualizza la Carta di Treviso, da sempre sul punto stella polare. Il documento e' ora all'esame del Garante della privacy, mentre un fatto di cronaca mette la categoria alla prova. La vicenda che riguarda il bambino rimasto senza genitori dopo la tragedia della funivia di Stresa va trattata con le dovute cautele, come tutte quelle che riguardano i minori. Gia' il Cnog seguendo una policy consolidata ha segnalato un caso di possibile violazione della normativa deontologica al competente Consiglio di Disciplina".