Musica, resta diffuso il fenomeno della pirateria informatica
13 ottobre 2018, ore 11:54 , agg. alle 12:24
Secondo uno studio il 38% di chi ascolta musica digitale ricorre a metodi illegali
La pirateria informatica di video e canzoni resta un fenomeno diffuso. Secondo i dati diffusi dall'International Federation of the Phonographic Industry il 38% di chi ascolta musica digitale ricorre a metodi illegali. La forma più comune di violazione del copyright è il cosiddetto stream-ripping (32%), cioè l'utilizzo di semplici software online per registrare l'audio di video come quelli di YouTube. Al secondo posto c'è il vecchio peer to peer, quello che fece la fortuna di Napster, usato dal 23% di chi infrange la legge, mentre al terzo c'è l'acquisizione di file trovati attraverso i motori di ricerca.
La diffusione sempre maggiore di servizi per lo streaming a pagamento sta rivitalizzando paradossalmente anche la pirateria informatica rivolta a film e serie tv. Fra i dati segnalati da un rapporto della compagnia Sandvine c'e' infatti una risalita dei servizi di file sharing, i preferiti per la pirateria, che consumano il 3% della banda in tutto il mondo in download, ma ben il 22% in upload, cioè nei contenuti caricati in rete.
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