Naftali Bennet è il nuovo premier israeliano, ieri il voto della Knesset che ha messo fine all'era Netanyahu

Naftali Bennet è il nuovo premier israeliano, ieri il voto della Knesset che ha messo fine all'era Netanyahu

Naftali Bennet è il nuovo premier israeliano, ieri il voto della Knesset che ha messo fine all'era Netanyahu


14 giugno 2021, ore 09:00 , agg. alle 12:15

il discorso di Bennet di fronte al parlamento israeliano è stato più volte interrotto dai deputati del Likud che lo hanno accusato di tradimento. La fiducia è passata con 60 voti a favore, 59 contrari e un astenuto

Con un voto della Knesset sul filo del rasoio, si è chiusa l’era di Benyamin Netanyahu. Dopo 12 anni il premier di Israele è Naftali Bennet. A suo favore 60 deputati di 8 partiti, da sinistra a destra e per la prima volta con il sostegno della formazione araba Raam. A votare contro 59 parlamentari, tutti appartenenti alla maggioranza che sosteneva il precedente capo del governo. Tra gli applausi dell’assemblea, il leader di Yamina ha già giurato, così come Yair Lapid come ministro degli esteri e premier supplente. Secondo l’accordo tra i partiti della coalizione, sarà proprio lui tra due anni a guidare l’esecutivo. La notizia della nascita del 36esimo governo di Israele ha portato in piazza migliaia di persone a Tel Aviv che hanno a lungo festeggiato. Il giorno precedente a Gerusalemme duemila manifestanti si erano radunati di fronte alla residenza di Netanyahu, cantando 'Bibi Ciao' sulle note di Bella Ciao.

Bagarre in aula

Il percorso parlamentare di Naftali Bennet non è stato agevole. Fin dall’inizio del suo discorso in aula, per oltre mezzora ha dovuto fare i conti con la forte contestazioni dei deputati del Likud che lo hanno accusato di tradimento. A nulla sono valsi i suoi ringraziamenti al premier uscente Netanyahu , su ex alleato e mentore, per il servizio reso al Paese. Bennet ha usato parole durissime contro quella che ha definito una lacerazione che è andata sfilacciando il tessuto sociale e “ha condotto ad una tornata elettorale dopo l'altra e ad una spirale di odio e di liti fra fratelli”. “Siamo qui per lavorare e rappresenteremo tutti”, ha poi aggiunto il nuovo premier. Tra i punti più caldi del suo intervento quello relativo all’Iran, nemico numero uno di Israele: “il governo non permetterà a Teheran di ottenere armi nucleari. Far rivivere l'accordo nucleare con l'Iran - ha proseguito - è un errore che renderà legittimo uno dei regimi più violenti del mondo. Israele mantiene tutta la sua completa libertà di azione”. Il premier uscente ha replicato alle parole di Bennet ricordando di aver ottenuto il voto di oltre un milione di elettori che hanno scelto il Likud e di altri milioni di israeliani che si sono espressi per i partiti di destra che lo sostengono. Poi si è detto certo di essere in grado di abbattere il nuovo esecutivo, definito "pericoloso". Ancora, ha messo in discussione la capacità di Bennet di rispondere con decisione alle pressioni degli Stati Uniti: ”in Iran oggi festeggiano. Comprendono che in Israele adesso ci sarà un governo debole ed ossequioso" verso gli Usa.

Le reazioni internazionali

Sono diversi i Paesi che hanno inviato messaggi di congratulazioni al nuovo premier israeliano. Il presidente americano, Joe Biden, in una lunga telefonata, ha ribadito il sostegno degli Stati Uniti al nuovo esecutivo. Secondo una nota della Casa Bianca, Biden “ha espresso la sua ferma intenzione di approfondire la cooperazione sulle numerose sfide e opportunità che la regione deve affrontare". I due hanno convenuto che ci saranno consultazioni continue su tutte le questioni relative alla sicurezza regionale, "compreso l'Iran". Il primo ministro inglese Boris Johnson ha parlato di un momento entusiasmante per il suo Paese e per Israele per “continuare a lavorare insieme, per promuovere la pace e la prosperità di tutti”, anche grazie ai successi contro il covid. “Germania e Israele condividono un'amicizia unica che vogliamo approfondire. In questo senso, non vedo l'ora di lavorare a stretto contatto con voi”. È quanto si legge nel messaggio di auguri inviato dalla cancelliera tedesca, Angela Merkel.



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