09 maggio 2024, ore 17:00
Duro il commento della premier Meloni: “Lo spettacolo andato in scena è ignobile. Ancora una volta è stato impedito di esprimere le proprie idee: responsabile un gruppo di contestatori che si riempiono la bocca della parola libertà, ma poi amano la censura”
Le contestazioni sono cominciate quando Roccella ha preso la parola e in platea sono stati alzati dei cartelli che formavano la scritta: «Sul mio corpo decido io». A protestare contro la ministra è stato un gruppo di studentesse e studenti universitari provenienti da vari Collettivi tra cui quello transfemminista.
I fischi
Insomma, non appena la Roccella ha preso la parola sono partiti fischi e urla che hanno interrotto il suo intervento. A quel punto la Roccella rivolta ai manifestanti ha preso il microfono e ha dichiarato: «Ragazzi ma noi siamo d'accordo, nessuno ha detto che qualcun altro decide sul corpo delle donne, proprio nessuno». Però la contestazione è proseguita. Una delle manifestanti ha anche parlato brevemente al microfono, tuttavia la protesta è andata avanti, e Roccella a quel punto ha deciso di abbandonare prima il palco e poi l'Auditorium. Poco dopo pure il gruppo di giovani manifestanti ha lasciato l'Auditorium, e solo allora i lavori all'interno della sala sono ripresi. A controllare l'uscita un cordone di polizia.
De Palo
«Nessuno ha cacciato nessuno. Loro volevano intervenire per interrompere la ministra e ottenere visibilità. Una volta ottenuta questa cosa sono andati via», questo il commento di Gigi De Palo, presidente della Fondazione per la Natalità e organizzatore degli Stati Generali della Natalità, il convegno organizzato all'Auditorium della Conciliazione di Roma. Dopo l'accaduto, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha telefonato a Roccella per esprimerle solidarietà e nel colloquio ha sottolineato che «voler mettere a tacere chi la pensa diversamente contrasta con le basi della civiltà e con la nostra Costituzione». In un successivo post su Facebook, la ministra Roccella si dice «certa che la segretaria del Pd Elly Schlein, tutta la sinistra, gli intellettuali - Antonio Scurati, Roberto Saviano, Nicola Lagioia, Chiara Valerio» avranno «parole inequivocabili di solidarietà nei miei confronti dopo l'atto di censura». Un appello respinto al mittente dal leader dei Verdi Angelo Bonelli, il quale si è schierato con i contestatori.
Meloni
Intanto è stata la premier Giorgia Meloni a esprimere «piena e incondizionata solidarietà» alla ministra. «Lo spettacolo andato in scena questa mattina è ignobile. Ancora una volta è stato impedito ad un ministro di intervenire e di esprimere le proprie idee». «Responsabile - sottolinea Meloni - è un gruppo di contestatori che si riempiono la bocca delle parole libertà, rispetto e autodeterminazione delle donne, ma poi amano la censura e impediscono ad una donna di parlare perché non ne condividono le idee. Mi auguro che tutte le forze politiche abbiano il coraggio di esprimere solidarietà e di condannare, senza se e senza ma. È ora di dire basta».