Nazionale, conferenza alla viglia della sfida contro l'Inghilterra per la Nations League
Nazionale, conferenza alla viglia della sfida contro l'Inghilterra per la Nations League
22 settembre 2022, ore 15:47
Il Ct Mancini evoca lo spirito di squadra che portò alla conquista dell'Europeo dell'anno scorso
Domani sera a San Siro la Nazionale affronta per la Nations League l'Inghilterra, a 14 mesi dalla sida di Wembley che ci vide trionfare conquistando il secondo titolo continentale. Sembra passata un'eternità, con la nazionale che ha fallito, per la seconda volta consecutiva, la qualificazione ai mondiali. La vittoria dell'europeo era stata frutto di un grandissimo spirito di quadra, spirito di squadra evocato dal Ct Roberto Mancini nel corso della conferenza stampa: "Dobbiamo ritrovare entusiasmo e in vista di una partita così, non può non essercene. La vittoria dell’Europeo è lì, nel nostro palmares. Viviamo un momento complicato, abbiamo tanti assenti, ma non possiamo stare lì ogni volta a dire cosa ci manca: dobbiamo trovare soluzioni, come abbiamo fatto in passato. Questa squadra ha uno spirito che l’ha sempre contraddistinta anche nelle difficolta: i ragazzi sanno cosa fare in queste partite. Quanto al sistema di gioco, se cambiare bastasse a essere sicuri di vincere, lo faremmo ad ogni partita. Noi abbiamo un sistema di riferimento e comunque la cosa che conta è l’identità, e noi ne abbiamo una che ci ha fatto fare bene per tanto tempo. Un allenatore deve adattarsi al tipo di giocatori che ha: per questo quattro anni fa, avendo giocatori bravi tecnicamente, abbiamo cercato il controllo della partita, per non allungarci sul campo e poter difendere e attaccare bene. Poi si può anche cambiare, valuteremo fino all’ultimo".
L'orgoglio del capitano Bonucci
Leonardo Bonucci, capitano, ha voluto esprimersi sulla questione fischi, in particolar modo a Donnarumma, che torna a San Siro dopo il suo passaggio al Paris Saint Germain: "Fischiare un giocatore della Nazionale quando ha la maglia azzurra addosso è da persone senza cervello. Puoi aver avuto tutti i dissapori del mondo, ma in quel momento quel giocatore rappresenta anche te che stai fischiando. Serve una crescita culturale e comunque ci aspettiamo uno stadio che ci aiuti dall’inizio alla fine. Se l’ingratitudine fosse solo quella degli ultimi tempi... Qualcuno parla troppo, ma ho vissuto una carriera così, anche momenti peggiori e non mi spaventa niente, faccio quello che devo e vado a testa alta, sempre. Quando vengo in Nazionale mi rigenero, mi ricarico: non solo stavolta, è stato così ogni volta che sono venuto, da 12 anni ad oggi. Io sono me stesso, sempre: tutto quello che faccio, l’ho sempre fatto per la squadra e per me stesso. Juve o Nazionale non fa differenza: mi comporto sempre come credo sia giusto. Per me è importante alzarmi la mattina, guardarmi allo specchio e potermi dire che ho fatto tutto per aiutare la squadra e me stesso. Questa è una partita molto importante perché ci farà capire a che punto siamo del nuovo percorso. Dove e cosa migliorare: non c’è partita più adatta per costruire qualcosa di importante. E dovremo fare attenzione alle loro individualità: soprattutto davanti hanno talenti che possono decidere la partita da un momento all’altro"