"Negozi chiusi nei giorni festivi", la proposta di Fratelli d'Italia
"Negozi chiusi nei giorni festivi", la proposta di Fratelli d'Italia Photo Credit: agenziafotogramma.it
18 dicembre 2024, ore 12:00 , agg. alle 12:40
Confimprese boccia l'idea: "Anacronistica, sarebbe un danno enorme"
Con l'avvicinarsi del periodo natalizio torna un tema che nel tempo ha diviso l'opinione pubblica.
Nei giorni di festa i negozi devono rimanere chiusi?
Stavolta il caso nasce dalla proposta di Silvio Giovine della commissione Attività Produttive presentata alla Camera dal capogruppo Galeazzo Bignami.
Le giornata in questione sono quelle del 25 e 26 dicembre, del 1° gennaio, della domenica di Pasqua, del 1° maggio e del 15 agosto.
La proposta di Fratelli d'Italia
Un obbligo di legge presentato così dal rappresentante di Fratelli d'Italia:
"Riteniamo che sia un provvedimento né di destra né di sinistra, ma semplicemente di buon senso. È dal 2012 che il decreto salva Italia del governo Monti ha tolto ai Comuni e alle Regioni la possibilità di decidere sulle aperture festive. La ratio del provvedimento è di incidere soprattutto sulla qualità della vita dei lavoratori, migliaia di impiegati che hanno tutto il diritto di poter trascorrere queste giornate di festa con le proprie famiglie".
La proposta del partito di maggioranza del governo regolamenta tutti gli esercizi commerciali e prevede eccezioni per "le attività di somministrazione di alimenti e bevande e le attività commerciali balneari".
Ma anche per bar, ristoranti, bistrot, gelaterie, panifici, gastronomie, rosticcerie ed esercizi simili collocati all'interno di stazioni, porti, aeroporti e nelle aree di servizio lungo le autostrade e le sale cinematografiche.
Chi trasgredisce riceve una multa di 12 mila euro. Con la recidiva arriva la chiusura dell’esercizio commerciale da uno a dieci giorni.
Le reazione degli addetti ai lavori
Carlo Buttarelli, presidente di Federdistribuzione, apre alla proposta, anche se si mostra prudente: "Sono disposto a collaborare, però invito a riflettere: questa norma rischia di spostare il commercio e la ricchezza sull’online".
Decisamente più netta la posizione di Mario Resca, presidente di Confimprese: "È una proposta totalmente anacronistica, invece di andare avanti facciamo dei passi indietro. Il ritorno alle chiusure festive dei negozi sarebbe un danno enorme. Rischiamo di perdere fatturati e posti di lavoro, con ricadute sull’intera filiera, e di non tutelare i consumatori, negando loro un servizio. Il lavoro nei giorni festivi non contrasta con il diritto dei lavoratori al riposo che si tutela garantendo turni, giorni di riposo e incrementi retributivi per il lavoro nei festivi".