Nel 2020, in Italia, sono stati 35 i capoluoghi di provincia fuorilegge per lo smog, a Torino la maglia nera

Nel 2020, in Italia, sono stati 35 i capoluoghi di provincia fuorilegge per lo smog, a Torino la maglia nera

Nel 2020, in Italia, sono stati 35 i capoluoghi di provincia fuorilegge per lo smog, a Torino la maglia nera


31 gennaio 2021, ore 10:00
agg. 01 febbraio 2021, ore 14:37

Secondo il rapporto 2021 "Malaria di città", di Legambiente, Torino è la città con più smog d'Italia, trentacinque, in totale, i capoluoghi che hanno passato i limiti

Nel 2020 sono stati 35 i capoluoghi di provincia "fuorilegge" per le polveri sottili Pm10. A Torino il primato meno ambito di 98 giorni di sforamento dei limiti quotidiani e cioè 40 microgrammi per metro cubo per 35 giorni l'anno, secondo la legislazione dell'Unione europea. Sul podio anche Venezia e Padova. Al Centro-Sud maglia nera per Avellino e Frosinone.  


Migliaia i morti per lo smog

Ogni anno in Italia, secondo quanto diffuso dall'Agenzia europea dell'Ambiente, sono oltre 50mila le vittime premature provocate dall'esposizione eccessiva a inquinanti atmosferici. Questo causa, continua l'Agenzia, spese di diverse decine di miliardi di euro all'anno, valutate tra i 47 e i 142 miliardi di euro, tra sanitarie e per giornate di lavoro perse.

Le città più inquinate

Lo studio ha passato in rassegna 96 capoluoghi di provincia, trentacinque hanno superato, almeno con una centralina, il limite previsto per le polveri sottili, le famigerate Pm10, ossia la soglia dei 35 giorni nell'anno solare, con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo. Nella speciale classifica delle città con più smog ci sono anche Rovigo, Treviso, Milano, Avellino, Cremona, Frosinone, Modena e Vicenza. Secondo i parametri dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, a Torino seguono Milano, Padova, Rovigo, Venezia, Treviso, Cremona, Lodi, Vicenza, Modena, Verona e, scendendo al centrosud Avellino, Frosinone, Terni, Napoli, Roma, Genova e Ancona, Bari e Catania.


Le responsabilità per le politiche ambientali

Legambiente ha criticato "la mancanza di ambizione dei Piani nazionali e regionali e degli Accordi di programma" degli ultimi anni per  combattere l'inquinamento "che sono stati puntualmente elusi e aggirati localmente pur di non dover prendere decisioni impopolari". I provvedimenti che hanno la priorità, dicono da Legambiente, sono quelli legati alla mobilità sostenibile e all'uso dello spazio pubblico e della strada, che da soli, però non bastano, vanno aggiunti a interventi sul riscaldamento e sull'agricoltura, per far sì che si abbiano benefici immediati e duraturi.


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