Nessuno tocchi la Carbonara, ecco quello che potrebbe accadere in vista del Giubileo
07 novembre 2024, ore 14:30
Prezzi in aumento nelle trattorie romane? Arriva una richiesta di prezzo calmierato
Nessuno tocchi la carbonara, sua maestà. Il piatto romano per antonomasia. In vista del Giubileo, che inizierà il 24 dicembre alle 19 con l'apertura della porta Santa, è stata presentata la proposta da parte degli esercenti per garantire un prezzo calmierato per tutti i piatti tipici della tradizione romana. Il motivo? Evitare speculazioni.
A parlarne stamattina è Il Messaggero, che scrive: «Senza intesa si rischia di pagarli 20 euro». Infatti, il rischio (dietro l'angolo) è che i piatti tipici della Capitale possano lievitare di prezzo dopo l'effetto Giubileo, che darà un forte impulso al turismo. Sempre sul Messaggero, Claudio Pica, presidente di Fiepet Confesercenti Roma, parla di un patto tra ristoratori:
«Siamo d'accordo a promuovere attraverso i nostri ristoranti associati un prezzo che oscilli tra una fascia presso compresa tra i 12 e i 14 euro. Per rafforzare questa iniziativa si potrebbe coinvolgere anche l'assessorato all'Agricoltura della Regione Lazio affinché lanci una campagna per la promozione del pecorino romano e del guanciale laziale necessari per una carbonara a regola d'arte, che valorizzerebbe prodotti del nostro territorio, eccellenze del Made in Lazio».
NON SOLO LA CARBONARA, ECCO TUTTI GLI ALTRI PIATTI CHE POTREBBERO ESSERE "CONTROLLATI"
Da una parte c'è la carbonara, dall'altro anche i piatti che hanno scritto la tradizione romanesca. Insomma, tutti potrebbero rientrare in questo "patto". E sempre Claudio Pica, aggiunge:
Oltre alla carbonara e alla amatriciana, potrebbero esserci anche la classica pizza con la mortadella e la coppetta di gelato per la quale proporrei il gusto Roma: zabaione, ricotta romana e nocciola del viterbese
In questo progetto potrebbe essere coinvolto anche il Campidoglio.
«Dovremmo puntare e chiedere all'assessorato allo Sviluppo Economico di spingere per realizzare una premialità basata sulla qualità del servizio offerto. Quindi, chi valorizza i prodotti locali dovrebbe ottenere realmente riconoscimenti che vadano ben oltre di quelli dati solo su carta. Ci vorrebbero premialità fiscali, sui tributi locali, con la riduzione della Tari, della tassa dell'occupazione di suolo pubblico, con la maggiore visibilità sulle piattaforme turistiche di Roma Capitale, in modo tale che il turista già può sapere dove trova i prodotti del territorio». […], conclude Pica.