Netanyahu insiste, no a soluzione dei due Stati e annuncia un piano, i parenti degli ostaggi fanno irruzione alla Knesset
22 gennaio 2024, ore 15:00
Riportateli a casa, è l’imperativo lanciato dai parenti degli ostaggi che oggi hanno fatto irruzione alla Knesset, mentre il premier Netanyahu si oppone alla creazione dei due Stati annuncia che Israele ha una proposta sugli ostaggi; i laburisti presentano una mozione di sfiducia al governo
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu prosegue nelle sue convinzioni di distruggere Hamas e contro la creazione di due Stati, intanto sostiene di avere una sua proposta sugli ostaggi. Lo ha annunciato lo stesso premier dello stato ebraico spiegando di non poter aggiungere altro e che “quella di Hamas non è una proposta sincera”. Resta lo stallo sui colloqui per il rilascio degli ostaggi, in quanto l’organizzazione palestinese ha chiesto un cessate il fuoco permanente nella Striscia, il ritiro completo delle forze israeliane da Gaza e il rilascio di un gran numero di prigionieri palestinesi, compresi alcuni responsabili dell'attacco del 7 ottobre. Funzionari americani, qatarioti ed egiziani spingono per un accordo per liberare le 130 persone che sono ancora nelle mani di Hamas. Intanto un gruppo di familiari degli ostaggi israeliani a Gaza ha fatto irruzione questa mattina nella commissione finanze della Knesset chiedendo interventi urgenti per il rilascio dei rapiti dalla Striscia.
La mozione di sfiducia
I guai per Benyamin Netanyahu non sono finti perché nelle prossime ore i laburisti israeliani presenteranno una mozione di sfiducia contro il governo. Il gruppo politico che ha 4 dei 120 seggi della Knesset, ha motivato la decisione parlando di fallimento nel riportare a casa gli ostaggi. Il partito di Merav Michaeli si attende che i partiti di opposizione "sostengano la mozione di sfiducia", anche se le possibilità che passi sono scarsissime.
Il consiglio Europeo
Oggi si svolge il Consiglio affari esteri dell’Unione europea e l'alto rappresentante Ue Josep Borrell ha detto che è inaccettabile opporsi alla soluzione a due Stati e ha chiesto a Israele se è intenzionata ad uccidere tutti i palestinesi a Gaza. Ai lavori partecipa anche il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz, il quale ha precisato che “Sono vento qui per incontrare i ministri degli Esteri dell'Ue e discutere di due cose: riportare a casa gli ostaggi quanto prima, compreso un bimbo e quattro donne, e chiedere il sostegno contro Hamas, perché dobbiamo tornare ad avere sicurezza. I nostri coraggiosi soldati combattono per questo". Intanto la Giordania si aspetta che l’Ue chieda il cessate il fuoco perché, ha detto il ministro degli Esteri giordano Ayman Hussein Abdullah Al Safadi “Ci aspettiamo che l'Ue chieda un cessate il fuoco e lavori con noi per raggiungere un piano concreto per la soluzione a due stati, il momento è ora”.
Il fronte Libano
Resta agitato anche il fronte libanese dove i media locali riferiscono di nuovi bombardamenti aerei e di artiglieria israeliani registrati nelle ultime ore nel sud del Libano in aree dove operano gli Hezbollah, il partito armato libanese alleato dell'Iran e di Hamas. Le località colpite si trovano tutte lungo l'area del fronte di guerra, dalla costa mediterranea fino al settore orientale della linea di demarcazione. Hezbollah, invece sostiene di aver colpito militari israeliani che si preparavano a condurre un'operazione all'interno del Libano.