New Delhi, la città più inquinata del pianeta: oltre 60 volte sopra i limiti tollerabili per la salute umana
18 novembre 2024, ore 16:30
In più di un rilevamento, la megalopoli indiana risulta essere la più tossica del mondo. Il Governo ha imposto chiusura delle scuole, divieto di circolazione dei mezzi inquinanti e invito a restare casa
Una nebbia tossica ha avvolto l’immensa capitale indiana, Nuova Delhi, riducendo la visibilità al di sotto dei 150 metri nel centro della città. Gas di scarico di automobili perennemente in fila, fumi densi di fabbriche, mezzi pesanti in movimento nei cantieri che liberano nuvole di smog stanno accelerando un processo in azione da anni. Le piste d’atterraggio dello scalo Indira Gandhi International sono rimaste vuote: voli ritardati, deviati o cancellati. Tutto questo in un ecosistema che raccoglie 33 milioni di abitanti, considerati i sobborghi della megalopoli asiatica. Così il passo a breve per guadagnare il poco invidiabile primato di città più inquinata del pianeta.
UNA SITUAZIONE INQUINATA
E’ stata rilevata una concentrazione di inquinati che supera i 1800 punti sull’Air Quality index, in una classifica stilata dalla società svizzera IQAir. Se il dato non trasmette granché preso singolarmente, sarà utile inserirlo nei parametri di seguito. Secondo la società, 150 punti corrispondono a un ambiente definito ‘dannoso’ per la salute, oltre i 200 ‘molto dannoso’, sfondare i 300 significa ambiente ‘pericoloso’. Un altro parametro che permette di valutare la drammatica situazione indiana è quello del confronto con al seconda città classificata, si tratta della città pakistana di Lahore, che è sette volte meno inquinata di Delhi. E per avere un confronto con qualcosa di più familiare, prendiamo una delle metropoli con più smog in Italia, ovvero Milano, che è 18 volte meno contaminata di New Delhi. Poi, per non restare solo sui dati della società svizzera, prendiamo anche i limiti definiti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Allora andiamo 60 volte oltre i parametri considerati accettabili, in particolare per quanto riguarda le polveri sottili, che sono quelle responsabili dei tumori più aggressivi per l’essere umano. Insomma una situazione a dir poco drammatica.
I PROVVEDIMENTI ADOTTATI
L'indice del livello di inquinamento alle 8 di questa mattina ora locale è salito attestandosi il dato peggiore di tutta l'India oggi e il massimo storico per il 2024. L'emergenza ha indotto le autorità a promulgare con effetto immediato misure severe per attutire l’impatto sulla popolazione, soprattutto quella fragile. Il governo ha invitato la gente (in particolare anziani, bambini e soggetti vulnerabili) a restare a casa, poi ha disposto la la chiusura di tutte le scuole fino agli ultimi due anni delle superiori, il divieto di entrare nel territorio della capitale per tutti i camion, esclusi quelli che trasportano beni essenziali e quelli elettrici o alimentati con carburanti verdi. Sospesi anche tutti i cantieri: il fermo si allarga dalle costruzioni private, a tutti i cantieri pubblici di edifici, strade, ponti, passaggi sopraelevati, condutture e lavoro per l'installazione di nuove linee elettriche. La Commissione per il controllo dell'inquinamento ha suggerito inoltre agli uffici pubblici di invitare almeno la metà degli impiegati a lavorare da casa.
LE CAUSE
Le ragioni dietro questa situazione sono note. Si tratta degli incendi appiccati volontariamente in tre Stati confinanti con la capitale: Punjab, Haryana e Uttar Pradesh, che hanno l’esigenza di eliminare le paglie prodotte dalla coltivazione del riso, uno dei cibi principali nell’alimentazione indiana. Contribuisce anche il fatto che viene venduto a un prezzo calmierato e garantito dallo Stato. Peraltro la coltivazione innaturale del riso per queste zone, costringe a un consumo di acqua eccessivo e non più sostenibile da anni. Secondo Safar, un’agenzia governativa, in questo momento i roghi stanno contribuendo per il 40% all’inquinamento di Nuova Delhi.