Niccolò Agliardi, La tempesta dell'anima in Ti devo un ritorno
11 ottobre 2016, ore 16:09 , agg. alle 16:49
Il cantautore pubblica il suo primo libro, firma la colonna sonora di Braccialetti Rossi 3 e sogna di collaborare con Cesare Cremonini e Tiziano Ferro
Il cantautore Niccolò Agliardi fa il suo esordio nella narrativa con il libro "Ti devo un ritorno", edito da Salani e scritto in collaborazione con il giornalista Andrea Amato. Il volume tratta temi che vanno dalla tossicodipendenza alla conflitto generazionale padre/figlio. La storia è ispirata a una vicenda realmente accaduta, è ambientata alle Isole Azzorre. Agliardi, continua la sua attività di autore, in particolare della colonna sonora della serie tv di successo "Braccialetti Rossi". Il 14 ottobre uscirà su etichetta Carosello Records, la terza compilation che racchiude tutti i brani che accompagneranno la nuova serie di Braccialetti Rossi 3, in onda dal 16 ottobre su Rai 1.
Da dove nasce il titolo "Ti devo un ritorno"?
Cercavo un titolo che riassumesse il senso della storia che avevo appena terminato di scrivere. Ne avevo pensati molti, nessuno mi convinceva. I miei protagonisti avevano bisogno di un nuovo punto di incontro per ritrovarsi dopo una tempesta. Cambiati, certo, ma "in qualche modo" ancora assieme. Oltre la geografia e oltre il tempo. Ho riascoltato per caso una canzone scritta per la mia amica Laura (Pausini). Si chiama: "Chiedilo al cielo". Il mio titolo lo avevo già scritto. Era nascosto tra le frasi di quella canzone.
Il libro parla di temi importanti ma al tempo stesso analizza la profondità umana. Quali sono state le fasi di sviluppo di questa storia?
Ho studiato e approfondito questa storia per molti anni, prima di scriverne un romanzo. la prima volta che ho sentito parlare di quel "naufragio" risale a sei anni fa, me lo raccontò un amico d'infanzia: Giovanni Gastel. Sono partito per le isole Azzorre per verificare che tutto fosse vero. E lo era. Poi ci ho pensato e ripensato fino a che non ho trovato la chiave giusta per poter unire la fiction a un fatto di cronaca così sconvolgente. La mia partecipazione a Braccialetti Rossi e l'amicizia che si è consolidata con alcuni dei giovani attori mi hanno permesso di tracciare la figura del coprotagnista con autenticità e realismo. Vasco è un giovane italo-portoghese che parla con un forte accento romano. I diAloghi, infatti, mi ha aiutato a scriverli Brando Pacitto uno dei protagonisti della serie.
Ancora una volta firmi la colonna sonora di Braccialetti Rossi, qual è il segreto del successo della fiction?
L'affetto autentico che si respira tra i protagonisti. La misura e il rispetto verso coloro che un braccialetto rosso lo indossano per davvero. Inoltre la capacità e il mestiere di professionisti di altissimo livello; osservare da vicino tutti gli ingranaggi che formano il motore di Braccialetti Rossi è straordinario. Ogni reparto, dalla ragia alla produzione, passando per i costumi, trucco e scenografia è diretto da numeri uno.
Risale al 2014 l'album "Io non ho finito", hai in mente di pubblicarne un altro?
Non per il momento. Scrivo quando ne sento la necessità. Sono arrivato a un punto della mia carriera in cui me lo posso permettere. Oggi sono grato alle canzoni per tutto quello che mi hanno dato, ma nei prossimi mesi sarò concentrato sulla promozione e sulle presentazioni del libro nelle scuole e ovunque mi sarà concesso di andare, perchè sono certo di aver raccontato una storia importante.
Continua la collaborazione con grandi artisti del panorama musicale italiano, con chi ti piacerebbe lavorare??
Mi piacerebbe scrivere insieme a Cesare Cremonini e a Tiziano Ferro. Non per loro, con loro, intendo. Li stimo molto.
Cercavo un titolo che riassumesse il senso della storia che avevo appena terminato di scrivere. Ne avevo pensati molti, nessuno mi convinceva. I miei protagonisti avevano bisogno di un nuovo punto di incontro per ritrovarsi dopo una tempesta. Cambiati, certo, ma "in qualche modo" ancora assieme. Oltre la geografia e oltre il tempo. Ho riascoltato per caso una canzone scritta per la mia amica Laura (Pausini). Si chiama: "Chiedilo al cielo". Il mio titolo lo avevo già scritto. Era nascosto tra le frasi di quella canzone.
Il libro parla di temi importanti ma al tempo stesso analizza la profondità umana. Quali sono state le fasi di sviluppo di questa storia?
Ho studiato e approfondito questa storia per molti anni, prima di scriverne un romanzo. la prima volta che ho sentito parlare di quel "naufragio" risale a sei anni fa, me lo raccontò un amico d'infanzia: Giovanni Gastel. Sono partito per le isole Azzorre per verificare che tutto fosse vero. E lo era. Poi ci ho pensato e ripensato fino a che non ho trovato la chiave giusta per poter unire la fiction a un fatto di cronaca così sconvolgente. La mia partecipazione a Braccialetti Rossi e l'amicizia che si è consolidata con alcuni dei giovani attori mi hanno permesso di tracciare la figura del coprotagnista con autenticità e realismo. Vasco è un giovane italo-portoghese che parla con un forte accento romano. I diAloghi, infatti, mi ha aiutato a scriverli Brando Pacitto uno dei protagonisti della serie.
Ancora una volta firmi la colonna sonora di Braccialetti Rossi, qual è il segreto del successo della fiction?
L'affetto autentico che si respira tra i protagonisti. La misura e il rispetto verso coloro che un braccialetto rosso lo indossano per davvero. Inoltre la capacità e il mestiere di professionisti di altissimo livello; osservare da vicino tutti gli ingranaggi che formano il motore di Braccialetti Rossi è straordinario. Ogni reparto, dalla ragia alla produzione, passando per i costumi, trucco e scenografia è diretto da numeri uno.
Risale al 2014 l'album "Io non ho finito", hai in mente di pubblicarne un altro?
Non per il momento. Scrivo quando ne sento la necessità. Sono arrivato a un punto della mia carriera in cui me lo posso permettere. Oggi sono grato alle canzoni per tutto quello che mi hanno dato, ma nei prossimi mesi sarò concentrato sulla promozione e sulle presentazioni del libro nelle scuole e ovunque mi sarà concesso di andare, perchè sono certo di aver raccontato una storia importante.
Continua la collaborazione con grandi artisti del panorama musicale italiano, con chi ti piacerebbe lavorare??
Mi piacerebbe scrivere insieme a Cesare Cremonini e a Tiziano Ferro. Non per loro, con loro, intendo. Li stimo molto.