Niccolò Fabi, Temo le canzoni d'amore
21 aprile 2016, ore 09:00 , agg. alle 19:04
Il cantautore sforna dieci piccole poesie nel nuovo album "Una somma di piccole cose"
Dopo il grande successo del progetto discografico e del tour assieme agli amici e colleghi Max Gazzè e Daniele Silvestri, Niccolò Fabi ha voluto prender fiato ed tirare fuori tutto quello che aveva assimilato in quei mesi con il nuovo album “Una somma di piccole cose”. Un album intimista, essenziale dalla copertina che raffigura un paesaggio naturale alle musiche asciutte per esaltare l’importanza delle parole. Siamo in presenza infatti di nove poesie intense che perlustrano l’anima, l’amore (ce ne sono un paio perfette ma lui ammette candidamente “temo le canzoni d’amore”), la natura e le relazioni umane. “E’ un album di cui sono orgoglioso - dice Niccolò - perché mi sono sentito un falegname con una delle sue opere più importanti”. Tour al via il 18 maggio da Assisi.
In “Una somma di piccole cose” tra le ipotesi per la salvezza umana c’è l’asteroide per radere al suolo tutti, arriverà?
(Ride, ndr) No, un momento quella è l’ipotesi più estrema che spero non accada mai! Penso invece che dovremmo auspicare l’insieme delle piccole cose che riescono in qualche modo a darci anche una certa sicurezza dal momento che avverto una disillusione imperante. Il popolo non è fatto per le rivoluzioni, spaventano i grandi cambiamenti come anche le rivoluzioni.
Un richiamo all’essenzialità, come nasce questa esigenza?
In realtà è lo specchio di quello che sono io. Io mi sento a mio agio all’interno dell’ambiente e della natura, non è un discorso ambientalista ma una necessità chimica che ho. E’ per questo che ho un gruppo di amici con i quali condivido l’amore per le piccole cose, una cena, un buon vino, il fuoco che ci riscalda e della musica da ascoltare. Ecco perché il mio essere essenziale si riflette anche nella musica che faccio.
E’ stata anche una esigenza nata dopo il tour con Gazzè e Silvestri?
Anche. Il progetto discografico con i miei due amici mi ha dato grandissime soddisfazioni e ci siamo anche divertiti parecchio. Abbiamo anche suonato all’Arena di Verona sold out! Una serata che mi sono goduto appieno grazie anche al fatto che avessi alle spalle vent’anni di carriera e non fossi proprio un pischello (ride, ndr). Finita quella esperienza ho concentrato tutto quello che avevo dentro per tirare fuori le idee che avevo accumulato. Questo è un regalo che mi faccio nel momento della carriera forse in cui mi ascoltano di più anche grazie al successo precedente con Gazzè e Silvestri.
Sono due le canzoni d’amore in questo disco, sono due poesie...
La canzone d’amore è un terreno scivolosissimo perché si cade nella retorica facilmente specie se lo fai che non un approccio emotivo importante. Temo le canzoni d’amore perché possono dare luogo a un qualunquismo e una banalità prevedibili. “Una mano sugli occhi” racconta della storia di due persone che si accompagnano, magari si avvicinano o si allontanano, c’è l’attrazione, l’affetto ma con il passare degli anni ci si rende conto che proprio quella persona che ami sarà l’ultima a posare la mano sugli occhi quando te ne andrai.
E poi c’è la vitalità de “Le chiavi di casa”, come è nata questa canzone?
Ha una duplice interpretazione. Il primo è quello legato al rapporto d’amore. Ricordo ancora quando impacciato misi le chiavi di casa nella borsa della mia compagna di allora, ho farfugliato cose senza senso e poi alla fine era un semplicissimo gesto d’amore di condivisione. L’altro senso invece riguarda il rapporto tra un genitore e i figli. Il tramandarsi l’amore e l’affetto e tutto quello che si ha dentro.
Cosa dovranno aspettarsi i tuoi fan dal tuoi teatrale?
Un concerto di non oltre due ore anche perché io sono consapevole, e lo dico da spettatore e non da cantante, che con un repertorio come il mio sia un po’ dura reggere tre ore (ride, ndr) e poi comunque io non ce la faccio emotivamente a reggere. Ci saranno sicuramente i pezzi di questo album nuovo che spero vengano amate dai miei fan ma da qualche segnale ho capito di sì e poi anche i miei pezzi più famosi. La band sarà un po’ diversa perché quella mia storica era impegnata e non mi avevano dato disponibilità immediata. Per questo in assoluta serenità mia e loro ho chiesto al cantautore Alberto Bianco e alla sua band di venire con me in tour. Hanno accettato con entusiasmi e in questi giorni stiamo già preparando il tutto!
LA DATE DEL TOUR il 18 maggio ad Assisi (Teatro Lyrick), il 21 maggio a Napoli (Teatro Augusteo), il 22 maggio a Roma (Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia), il 23 maggio e 24 maggio a Milano (Auditorium di Milano), il 26 maggio a Bologna (Auditorium Manzoni), il 27 maggio a Torino (Teatro Colosseo), il 30 maggio a Verona (Teatro Romano), il 20 luglio a Rovereto (Campana dei Caduti), il 21 luglio a Fiesole (Teatro Romano), il 23 luglio a Lecce (Anfiteatro Romano), il 25 luglio a Palermo (Teatro di Verdura) e il 29 luglio a Pescara (Arena Teatro D’Annunzio).
(Ride, ndr) No, un momento quella è l’ipotesi più estrema che spero non accada mai! Penso invece che dovremmo auspicare l’insieme delle piccole cose che riescono in qualche modo a darci anche una certa sicurezza dal momento che avverto una disillusione imperante. Il popolo non è fatto per le rivoluzioni, spaventano i grandi cambiamenti come anche le rivoluzioni.
Un richiamo all’essenzialità, come nasce questa esigenza?
In realtà è lo specchio di quello che sono io. Io mi sento a mio agio all’interno dell’ambiente e della natura, non è un discorso ambientalista ma una necessità chimica che ho. E’ per questo che ho un gruppo di amici con i quali condivido l’amore per le piccole cose, una cena, un buon vino, il fuoco che ci riscalda e della musica da ascoltare. Ecco perché il mio essere essenziale si riflette anche nella musica che faccio.
E’ stata anche una esigenza nata dopo il tour con Gazzè e Silvestri?
Anche. Il progetto discografico con i miei due amici mi ha dato grandissime soddisfazioni e ci siamo anche divertiti parecchio. Abbiamo anche suonato all’Arena di Verona sold out! Una serata che mi sono goduto appieno grazie anche al fatto che avessi alle spalle vent’anni di carriera e non fossi proprio un pischello (ride, ndr). Finita quella esperienza ho concentrato tutto quello che avevo dentro per tirare fuori le idee che avevo accumulato. Questo è un regalo che mi faccio nel momento della carriera forse in cui mi ascoltano di più anche grazie al successo precedente con Gazzè e Silvestri.
Sono due le canzoni d’amore in questo disco, sono due poesie...
La canzone d’amore è un terreno scivolosissimo perché si cade nella retorica facilmente specie se lo fai che non un approccio emotivo importante. Temo le canzoni d’amore perché possono dare luogo a un qualunquismo e una banalità prevedibili. “Una mano sugli occhi” racconta della storia di due persone che si accompagnano, magari si avvicinano o si allontanano, c’è l’attrazione, l’affetto ma con il passare degli anni ci si rende conto che proprio quella persona che ami sarà l’ultima a posare la mano sugli occhi quando te ne andrai.
E poi c’è la vitalità de “Le chiavi di casa”, come è nata questa canzone?
Ha una duplice interpretazione. Il primo è quello legato al rapporto d’amore. Ricordo ancora quando impacciato misi le chiavi di casa nella borsa della mia compagna di allora, ho farfugliato cose senza senso e poi alla fine era un semplicissimo gesto d’amore di condivisione. L’altro senso invece riguarda il rapporto tra un genitore e i figli. Il tramandarsi l’amore e l’affetto e tutto quello che si ha dentro.
Cosa dovranno aspettarsi i tuoi fan dal tuoi teatrale?
Un concerto di non oltre due ore anche perché io sono consapevole, e lo dico da spettatore e non da cantante, che con un repertorio come il mio sia un po’ dura reggere tre ore (ride, ndr) e poi comunque io non ce la faccio emotivamente a reggere. Ci saranno sicuramente i pezzi di questo album nuovo che spero vengano amate dai miei fan ma da qualche segnale ho capito di sì e poi anche i miei pezzi più famosi. La band sarà un po’ diversa perché quella mia storica era impegnata e non mi avevano dato disponibilità immediata. Per questo in assoluta serenità mia e loro ho chiesto al cantautore Alberto Bianco e alla sua band di venire con me in tour. Hanno accettato con entusiasmi e in questi giorni stiamo già preparando il tutto!
LA DATE DEL TOUR il 18 maggio ad Assisi (Teatro Lyrick), il 21 maggio a Napoli (Teatro Augusteo), il 22 maggio a Roma (Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia), il 23 maggio e 24 maggio a Milano (Auditorium di Milano), il 26 maggio a Bologna (Auditorium Manzoni), il 27 maggio a Torino (Teatro Colosseo), il 30 maggio a Verona (Teatro Romano), il 20 luglio a Rovereto (Campana dei Caduti), il 21 luglio a Fiesole (Teatro Romano), il 23 luglio a Lecce (Anfiteatro Romano), il 25 luglio a Palermo (Teatro di Verdura) e il 29 luglio a Pescara (Arena Teatro D’Annunzio).