Nicola Fratoianni a RTL 102.5: “Sono convergente anche con il M5S. Ho detto che sarebbe stato utile allargare ancor di più al massimo questa coalizione"

Nicola Fratoianni a RTL 102.5:  “Sono convergente anche con il M5S. Ho detto che sarebbe stato utile allargare ancor di più al massimo questa coalizione"

Nicola Fratoianni a RTL 102.5: “Sono convergente anche con il M5S. Ho detto che sarebbe stato utile allargare ancor di più al massimo questa coalizione"


09 agosto 2022, ore 10:14

Il segretario di SI, Nicola Fratoianni, è stato ospite questa mattina durante “Non Stop News” con Barbara Sala, Enrico Galletti e Massimo Lo Nigro

LA FOTO DI CALENDA E IL BACIO A LETTA

Si aspettava questo cambio di direzione da parte del leader di Azione? “Mi pare che da Calenda sia possibile aspettarsi di tutto, ogni giorno cambia idea e mi pare lo faccia sulla base del suo umore, del numero di veti che produce quotidianamente su questo e su quello. Gli italiani e le italiane hanno bisogno di interesse a conoscere risposte ai problemi quotidiani di questo Paese che crescono ogni giorno e che sono senza risposta. Da oggi, da ieri in realtà ma per quello che mi riguarda dall’altro ieri, la campagna elettorale sarà fatta di questo: di soluzioni per dare risposte a quei problemi”.
Calenda ha detto che il problema del PD è che non si sente in grado di rappresentare tutta la sinistra e quindi ci mette dentro chiunque. Calenda ha detto che temevano che lei e Bonelli andaste con Conte. C’è questa ipotesi? “Noi proveremo a fare quello che abbiamo dichiarato come uno degli obiettivi. Questa campagna elettorale ha due poste in gioco: una riguarda la tutela dell’aspetto democratico di questo Paese, ma non perché c’è il pericolo fascista, ma perché il centrodestra ha come prime proposte il presidenzialismo e l’autonomia differenziata, cioè due proposte che mettono in discussione l’attuale assetto costituzionale e democratico. Rendono meno stabile il sistema dei diritti, delle garanzie costituzionali. L’altro riguarda la costruzione di un Paese più giusto, più verde, più eguale. Su questo ci sono convergente anche con il M5S. Io ho detto che sarebbe stato utile allargare ancor di più al massimo questa coalizione. L’ho detto a perdifiato, adesso non posso essere più l’unico che pone questa questione di fronte alle ultime novità e alle scelte di Calenda. Le convergenze di merito c’erano, ci sono e ci saranno. Lo ricordo a tutti: dopo il 25 settembre c’è il 26”.
Le porte al M5S, se si condividono questi obiettivi, restano aperte? “Per quel che mi riguarda certo”.

CALENDA E L’ACCORDO CON MATTEO RENZI

Non so bene come commentare, non so cosa succederà, decideranno loro. Commento questa ipotesi come l’idea che si mettano insieme punti di vista che su alcune questioni hanno una lettura molto diversa dalla mia. Se pensa che Matteo Renzi è il leader politico che pensa di affrontare il problema della povertà con il referendum che cancelli il reddito di cittadinanza, penso che lì ci sia una lettura diversa della condizione del Paese. Il reddito si può modificare. Se uno lo vuole cancellare la guerra la fa ai poveri, anziché alla povertà. Quanto alla potenzialità del centro, una specie di figura mitologica nella politica perché difficilmente risponde a un’indicazione chiara sul piano sociale e politico”.

GLI ITALIANI E MARIO DRAGHI

Cosa pensa di chi tira fuori il nome di Draghi come ipotetico Presidente del Consiglio? “Non mi sono opposto a quel governo perché ce l’avevo con Mario Draghi. Avevo e ho un rispetto grande nei confronti del Presidente del Consiglio. Mi sono opposto a quel governo perché ero convinto che un governo in cui c’era tutto e il contrario di tutto non fosse in condizioni di dare risposte necessarie a un Paese come il nostro. Temo che il tempo mi abbia dato ragione, visto che la differenza nella maggioranza che lo sosteneva è esplosa rendendo impossibile per quel governo andare avanti. Qualcuno ha detto tramite una battuta che c’è solo una cosa peggiore del governo Draghi: il modo in cui lo hanno fatto cadere tutti i protagonisti di questa vicenda. Passare questo agosto in questa condizione di crisi in campagna elettorale non credo fosse quello che la maggioranza degli italiani voleva. Trovo che continuare a tirarlo in ballo non sia la cosa più elegante del mondo e neanche quella più intelligente, lo dico a chi lo fa tutti i giorni. Non vorrei che a un certo punto il Presidente del Consiglio intervenga per dire di smettere di utilizzare il suo nome a destra e a manca”.

COME AFFRONTA IL PROBLEMA DEI SALARI

Abbiamo un problema immediato che riguarda salari che ogni giorno perdono la capacità di rispondere all’aumento del costo della vita. Tutto cresce: dai carburanti, l’aumento dei costi energetici, i generi di prima necessità, la possibilità di andare in vacanza. Bisogna intervenire perché i salari aumentino subito. È possibile farlo anche attraverso interventi di carattere fiscale che consentano di aggiungere quest’anno una mensilità in più che attutisca il peso dell’inflazione. Queste sono risposte di contesto, che diamo qui ed ora, per gestire quella che chiamiamo un’emergenza. Questa non è un’emergenza, è una dinamica che non si produce solo ora, ma è una condizione strutturale. L’Italia è l’unico Paese in Europa nel quale negli ultimi trent’anni i salari sono andati indietro, allora bisogna intervenire per Legge e attraverso la contrattazione e per introdurre strumenti che riducano e contrastino questa tendenza. Noi proponiamo il salario minimo che abbia una soglia di dieci euro lordi sotto i quali chiamare quello che si fa per cifre più basse un lavoro è un’opera di grande fantasia, in quel caso parliamo di sfruttamento e comunque di un lavoro che non ti consente di vivere con dignità. Io penso che il problema più grande di questo Paese sia la disuguaglianza che cresce troppo. Nessuno pensa che tutti debbano guadagnare lo stesso stipendio a prescindere da quello che fanno, ma che ci sia una disuguaglianza così grande per cui la maggioranza dei cittadini fatica a fare tutto, e invece una piccolissima parte vede enormemente migliorare la propria condizione non è più accettabile”.

LA PATRIMONIALE PER ARRIVARE ALLA DOTE PER I DICIOTTENNI

Ogni volta che si discute del fisco in questo Paese il tema diventa la patrimoniale. Letta ha proposto di introdurre la tassa di successione sui grandi patrimoni, cioè ha detto che se io ricevessi cinque milioni in eredità dalla mia famiglia, su quell’eredità che non è il frutto del mio guadagno ma della mia fortuna, si può applicare una ragionevole imposta. Non so se una dote monetaria per i giovani sia lo strumento più utile, penso che ci siano molte altre cose su cui si può intervenire, ad esempio sulla gratuità dell’istruzione”.
Il discorso economico è l’unico problema dell’Italia? “Assolutamente no. L’altra enorme questione riguarda il tema della transizione. Penso che solo la destra italiana possa negare cosa sta succedendo. Ho letto ieri un tweet di Lucio Malan che sostanzialmente postando le previsioni meteo delle sue valli alpine spiegava che siccome piove è chiaro che la siccità non è un indice di cambiamento climatico. Penso che questo sia il problema dei problemi, è evidente che il clima è impazzito, che abbatte l’agricoltura, che produce fenomeni estremi per cui dopo la siccità viene giù di tutto. Determina l’urgenza di scelte radicali che sono anche cose più immediate. Ad esempio, come hanno fatto in Germania e stanno facendo in Spagna, hanno scelto di mettere in campo un abbonamento di nove euro al mese che è valido su tutti i mezzi di trasporto pubblico locale e serve ad abbattere le emissioni, a decongestionare le città e a ridurre gli effetti sociali che produce il cambiamento climatico”.

QUANTO SI ASPETTA CHE SINISTRA E VERDI PRENDERANNO ALLE ELEZIONI?

Mi aspetto che prenderanno molti voti, che avranno un successo perché credo che questi temi che mettiamo in campo insieme siano il tema del presente e del futuro. Una percentuale? Non si dicono mai”.


Argomenti

  • Nicola Fratoianni
  • Non Stop News
  • RTL 102.58