"No alla guerra che è follia senza scuse", così il Papa nel Messaggio natalizio prima della Benedizione Urbi et Orbi
"No alla guerra che è follia senza scuse", così il Papa nel Messaggio natalizio prima della Benedizione Urbi et Orbi
25 dicembre 2023, ore 13:41
Francesco, inoltre, ha ribadito la richiesta per la liberazione degli ostaggi israeliani che sono, a Gaza, in mano ai palestinesi di Hamas
"Nella Scrittura, al Principe della pace si oppone il Principe di questo mondo che, seminando morte, agisce contro il Signore, amante della vita. Lo vediamo in azione a Betlemme quando, dopo la nascita del Salvatore, avviene la strage degli innocenti. Quante stragi di innocenti nel mondo: nel grembo materno, nelle rotte dei disperati in cerca di speranza, nelle vite di tanti bambini la cui infanzia è devastata dalla guerra. Sono i piccoli Gesù di oggi, questi bambini la cui infanzia è devastata dalla guerra, dalle guerre". Così il Papa nel Messaggio natalizio prima della Benedizione Urbi et Orbi.
Non si può parlare di pace se cresce vendita di armi
Dire sì al Principe della pace significa dire no alla guerra, a ogni guerra, alla logica stessa della guerra, viaggio senza meta, sconfitta senza vincitori, follia senza scuse. Ma per dire no alla guerra bisogna dire no alle armi. Perché, se l'uomo, il cui cuore è instabile e ferito, si trova strumenti di morte tra le mani, prima o poi li userà. E come si può parlare di pace se aumentano la produzione, la vendita e il commercio delle armi": questo un altro passaggio del Messaggio natalizio del Pontefice, questa mattina in Vaticano, seguito in piazza da oltre 70mila fedeli.
Nuovo appello per la liberazione degli ostaggi
Bergoglio, questa mattina, ha ribadito l'appello per il rilascio degli ostaggi in mano ai palestinesi di Hamas. "Il giorno della pace si avvicini in Israele e Palestina, dove la guerra scuote la vita di quelle popolazioni. Le abbraccio tutte, in particolare le comunità cristiane di Gaza, la parrocchia di Gaza, e dell'intera Terra Santa", ha detto il Santo Padre. "Porto nel cuore il dolore per le vittime dell'esecrabile attacco del 7 ottobre scorso e rinnovo un pressante appello per la liberazione di quanti sono ancora tenuti in ostaggio. Supplico che cessino le operazioni militari, con il loro spaventoso seguito di vittime civili innocenti, e che si ponga rimedio alla disperata situazione umanitaria aprendo all'arrivo degli aiuti".