Non si ferma l'offensiva russa in Ucraina malgrado i colloqui di pace, per Kiev il ritiro di Mosca è ingannevole
30 marzo 2022, ore 08:30
Nelle ultime ore esplosioni a Kiev; risuonano le sirene a Zhytomyr, Kharkiv , Dnipro e Poltava; a Lysychansk, nell'Ucraina sud orientale colpiti diversi edifici residenziali: ci sarebbero vittime
Sono continuati nella notte i raid russi nei dintorni della capitale ucraina Kiev, nonostante gli spiragli di negoziato emersi ieri a Istanbul e l'annuncio di Mosca della disponibilità ad una riduzione delle ostilità. Sono risuonate le sirene in diversi oblast (regioni ndr) ucraine: Zhytomyr, Kharkiv , Dnipro e Poltava; a Lysychansk, nell'Ucraina sud orientale colpiti diversi edifici residenziali: ci sarebbero vittime secondo i soccorritori che scavano tra le macerie cercando sopravvissuti agli attacchi.
Usa-Russia: diplomazie in affanno
E intanto non migliorano i rapporti tra Usa e Russia, con il dipartimento di Stato che diffonde un nuovo avviso agli americani, invitati a lasciare 'immediatamente' il Paese o a non recarvisi perché potrebbero essere 'trattenuti' in ragione del conflitto in corso in Ucraina. La Casa bianca esclude che un incontro tra i presidenti americano e russo Joe Biden e Vladimir Putin possa essere messo in agenda prima di una "significativa de-escalation militare" che di fatto ancora non si vede.
Non ci fidiamo dei russi, sottolinea Zelensky
Il presidente ucraino ha parlato di "segnali positivi" dai negoziati ma ha precisato di non vedere alcun motivo per fidarsi "delle parole di alcuni rappresentanti di uno Stato che continua a combattere per la nostra distruzione. Gli ucraini non sono persone ingenue". E nel 35/o giorno di guerra ribadisce che "non ci possono essere compromessi sulla nostra integrità territoriale". Il Servizio di sicurezza dell'Ucraina (Sbu, l'intelligence del Paese) sta indagando intanto sulla deportazione forzata di decine di migliaia di residenti di Mariupol in Russia da parte delle autorità di Mosca. Lo riporta la stessa agenzia su Telegram.
Rischio crisi alimentare
Scoppia intanto il nodo alimentare, con la Russia accusata dalla vice segretaria di Stato Usa Wendy Sherman in una riunione del Consiglio di Sicurezza Onu di aver provocato una "crisi alimentare mondiale" e di far correre il rischio di una carestia in vari Paesi scatenando una guerra contro l'Ucraina, considerata il "granaio d'Europa". "I prezzi dei generi alimentari stanno gia' salendo alle stelle nei Paesi a basso e medio reddito poiche' la Russia soffoca le esportazioni ucraine. In tutto il Medio Oriente e l'Africa, i prezzi gia' elevati delle materie prime di base, compreso il grano, sono aumentati tra il 20% e il 50% quest'anno", ha proseguito, dicendosi "particolarmente preoccupata per paesi come Libano, Pakistan, Libia, Tunisia, Yemen e Marocco, che dipendono fortemente dalle importazioni ucraine per nutrire le loro popolazioni". Mosca respinge le accuse, considerando le parole della Sherman - lo afferma l'ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov - "parte della guerra dell'informazione di Washington contro la Russia". La Sherman ribatte denunciando che i russi stanno bloccando 94 navi alimentari civili nella regione del Mar Nero e hanno bombardato tre navi che trasportano merci, soprattutto agricole, dai porti del Mar Nero in tutto il mondo.
Trump a gamba tesa, chiede a Putin informazioni su Biden jr
E la vicenda ucraina torna a pesare anche nella politica interna americana, con Donald Trump che ha chiesto a Putin di rivelare ogni informazione in suo possesso su eventuali irregolarità riguardanti il figlio di Biden, Hunter che la Russia accusa di finanziare la produzione di armi biologiche in Ucraina.