“Non voglio diventare come Filippo Turetta”, un giovane chiede aiuto ad un centro anti-violenza

“Non voglio diventare come Filippo Turetta”, un giovane chiede aiuto ad un centro anti-violenza

“Non voglio diventare come Filippo Turetta”, un giovane chiede aiuto ad un centro anti-violenza Photo Credit: Agenzia fotogramma


Pordenone, un ragazzo ha chiesto aiuto a un centro anti-violenza per imparare a controllare le gravi reazioni di rabbia già avute in passato nei confronti della compagna

La vicenda

L’associazione Istrice si occupa dei responsabili di atti di violenza e dopo una serata informativa organizzata con Voce Donna un ragazzo si è fatto avanti: “Aiutatemi prima che sia troppo tardi, non voglio fare quello che Filippo Turetta ha fatto a Giulia Cecchettin”. Queste sono state le parole del giovane che ha chiesto aiuto al centro. Il ragazzo ha espresso l’esigenza di imparare a controllare le gravi reazioni di rabbia avute in passato nei confronti della compagna ed è proprio questa la missione dell’associazione che ha dato vita a un’iniziativa destinata agli uomini maltrattanti.

L’associazione Istrice fa sapere che il ragazzo si è mostrato spaventato per le reazioni avute in passato e per quelle che potrebbe avere in futuro, riconoscendo in sé una certa pericolosità. La sua consapevolezza nasce dalla serata informativa a cui ha partecipato in cui è stato raccontato il caso di Turetta e Cecchettin insieme ai segnali che vanno colti in casi di violenza e nei quali il giovane si è riconosciuto, chiedendo successivamente aiuto.

L’associazione Istrice

Alcuni maltrattanti arrivano da noi a seguito di procedure per codice rosso e, quindi, inviati dalle forze di polizia o dal tribunale. Ci sono casi che vengono indirizzati tramite i servizi o la rete sanitaria e poi ci sono situazioni di chi si avvicina spontaneamente a noi”, questo è stato reso noto dall’associazione stessa che si occupa dei responsabili di atti di violenza". In riferimento al giovane hanno aggiunto: “l’avvicinamento spontaneo avviene più facilmente quando si tratta di giovani perché sono più propensi a riconoscere di avere un problema. Così è stato per il ragazzo che si è avvicinato a noi rivedendosi nel drammatico caso di cronaca dei mesi scorsi, sollecitando aiuto prima che la situazione degenerasse".

L’iniziativa rivolta agli uomini maltrattanti prende vita da un protocollo siglato tra la questura di Pordenone e l’associazione Istrice: uno spazio di ascolto rivolto a chi ha commesso atti di violenza di qualsiasi tipo sulle donne, avviando un percorso di crescita, consapevolezza, maturazione e comprensione delle reali responsabilità delle loro azioni, agendo sul rischio di recidiva. E’ auspicabile che questo sia uno strumento che punti a contrastare il fenomeno della violenza sulle donne in modo diverso e più efficace rispetto al passato.



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