Nono giorno di guerra in medio Oriente, Israele prepara l’invasione di Gaza, riapre il valico di Rafah
15 ottobre 2023, ore 23:13 , agg. alle 23:53
Tutto è pronto, fa sapere l’esercito israeliano, per l’invasione di terra a Gaza, intanto Egitto e Stati uniti hanno raggiunto un accordo per riaprire il valico di Rafah; l’Onu, lo spettro della morte incombe su Gaza
Sono trascorsi nove giorni dall’invasione e dalla strage di Hamas in Israele, in cui sono morti 1400 persone, secondo l’ultimo bilancio fornito dal governo Netanyahu e dalla rappresaglia dell’esercito israeliano che, secondo gli ultimi dati forniti da Hamas, sono stati uccisi almeno 2.450 presone e ferite altre 9.400. Il bilancio però non include i 155 ostaggi nelle mani dei terroristi. Secondo i servizi di pronto soccorso della Striscia ci sono inoltre 1.000 dispersi tra le macerie degli edifici distrutti dai raid israeliani. “Stiamo gettando le basi per l’invasione di Gaza”, sostiene il comandate dell’aviazione israeliana, le truppe sono schierate al confine e i tank già in posizione. “Annienteremo Hammas” dichiara il premier, che invita il presidente degli Stati Uniti in Israele per la prossima settimana, ma dalla Casa Bianca fanno sapere che Joe Biden non ha in previsione viaggi. A Gaza, secondo l'Onu, ci sono oramai circa un milione di sfollati e il portavoce militare israeliano Daniel Hagari ha fatto sapere che sono circa 600.000 quelli che hanno lasciato il nord della Striscia per spostarsi a sud, secondo l'ordine dato dall'esercito stesso. Nelle scorse ore si sono intensificati gli scontri con gli Hezbollah in Libano, alleati dell'Iran. Ma Israele fa sapere che al momento non è interessata ad aprire un fronte Nord. E da Teheran arriva un avvertimento chiaro: "Nessuno può garantire il controllo della situazione" se Israele invade la Striscia, è stato il monito del ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian dopo un incontro a Doha con il leader di Hamas Ismail Haniyeh. La Casa Bianca ammette apertamente di "non poter escludere che l'Iran scelga di impegnarsi direttamente in qualche modo, secondo il consigliere per la Sicurezza nazionale Jake Sullivan. In serata il presidente dell'Autorità palestinese Abu Mazen, ha detto che le azioni di Hamas non rappresentano il popolo palestinese
Guerriglia al confine con il Libano
Per tutto il giorno sono continuati i lanci di razzi e missili anti tank da parte dei miliziani sciiti che hanno ucciso un soldato israeliano e ferito altri quattro. L’esercito ha risposto con raid e artiglieria e creando una striscia cuscinetto, vietando l'ingresso di tutti i civili fino a 4 chilometri dal confine con il Libano. E invitato chi abita all’interno di questa zona di restare vicino ai rifugi. Infine un razzo di Hezbollah ha colpito (per un errore di traiettoria) il quartiere generale del contingente Unifil nel sud del Libano, senza fare vittime né feriti.
Il valico di Rafah
Un quadro complessivo difficile con la diplomazia al lavoro e in primo piano il segretario di Stato Usa Antony Blinken che torna di nuovo in Israele dopo un tour nella regione. E torna dopo aver ottenuto l’apertura del valico di Rafah al confine con l’Egitto per poter far defluire i cittadini palestinesi con passaporto straniero e far entrare nella Striscia aiuti umanitari. Il segretario di stato Antony Blinken ha però respinto la proposta di ricollocare in massa i palestinesi da Gaza alla penisola del Sinai.