Nuove frontiere della medicina, creato un algoritmo per dare la caccia ai tumori
04 febbraio 2023, ore 10:00
Si tratta di un passo importante verso la medicina di precisione, resa possibile dall’intelligenza artificiale
Novità in ambito medico. E’ stato realizzato il primo algoritmo attraverso il quale l'intelligenza artificiale potrà raggiungere un obiettivo fondamentale, quello di scovare i tumori maligni, a partire da quelli del cervello. Si tratta di un algoritmo in grado di riconosce “l’ospite”. Non solo. Riesce a trovare, in base al tipo di tumore a cui si deve dare la caccia, le armi più efficaci per contrastarlo. E’ la nuova frontiera della medicina che sarà in un prossimo futuro sempre più diffusa a livello globale: la medicina di precisione. Tale argomento è stato affrontato dalla rivista Nature Cancer che ha pubblicato l’innovativo studio del gruppo di Antonio Iavarone e Anna Lasorella, del Sylvester Comprehensive Cancer Center della Miller School of Medicine dell'Università di Miami, negli Stati Uniti.
Parla il Dottor Antonio Iavarone, perchè la scoperta è così importante
"Siamo in grado di combinare i dati ottenuti da piattaforme di analisi di proteine tumorali e delle loro modificazioni per individuare gli enzimi, chiamati chinasi, che producono segni distintivi nelle cellule maligne. Per molti di questi enzimi esistono inibitori specifici, che rappresentano quindi potenziali bersagli terapeutici". Queste le parole rilasciate, nei giorni scorsi all’Ansa, da Antonio Iavarone. L'algoritmo si chiama Sphinks, vale a dire Substrate Phosphosite based Inference for Network of KinaseS. E si tratta del secondo algoritmo messo a punto grazie alle ricerche di Antonio Iavarone. Il primo algoritmo aveva imparato a riconoscere una forma di tumore, il glioblastoma mitocondriale, per il quale esistono possibilità di terapia in grado di contrastarne la crescita. Il glioblastoma mitocondriale ha una natura diversa rispetto alle altre tre famiglie di tumori maligni per cui questa possibilità finora non esiste. Il secondo algoritmo, denominato Sphinks, è stato dunque creato per identificare i tre gruppi di tumori più sfuggenti. "Sphinks identifica le proteine chinasi fondamentali, diverse per ognuno dei 3 gruppi e grazie a questo strumento l'analisi diventa possibile per ogni singolo paziente se abbiamo a disposizione i dati relativi all'analisi di tutte le proteine del tumore. Non sono, infatti, i geni che fanno funzionare i tumori, ma le loro proteine", ha spiegato ancora il ricercatore italiano, Antonio Iavarone.