Nuovo Dpcm, Conte, tre aree e regole diverse in base al rischio

Nuovo Dpcm, Conte, tre aree e regole diverse in base al rischio

Nuovo Dpcm, Conte, tre aree e regole diverse in base al rischio


Domani il nuovo decreto con il coprifuoco la sera e la didattica a distanza alle superiori

Il quadro epidemiologico appare particolarmente critico. La pandemia corre inesorabilmente e impetuosamente in tutta Europa, costringendo ogni Paese a individuare e adottare misure progressivamente più restrittive. E l'Italia non fa più differenza”. E' in questo scenario descritto dallo stesso premier che Giuseppe Conte si presenta in Parlamento, con due giorni di anticipo rispetto alla tabella di marcia prestabilita, "affinché il Parlamento possa esprimersi prima dell'adozione di un ulteriore provvedimento". Dal presidente del Consiglio arriva piena disponibilità ad accogliere i rilievi e le osservazioni contenute nelle risoluzioni approvate alla Camera e in Senato (il centrodestra si è astenuto su alcune parti del testo della maggioranza, il centrosinistra ha votato alcune parti del documento della minoranza), ma la stretta è inevitabile. Pure per tutelare gli anziani, a cui il Presidente del Consiglio ha reso omaggio: “Permisero il miracolo economico, nel piano di distribuzione dei vaccini sul quale l’esecutivo sta già lavorando favoriremo anche loro”.

Tre aree con tre scenari di rischio


L'intendimento è quello di intervenire in modo "più mirato, di restringere e allentare le misure su base territoriale, in ragione delle variazioni della soglia di criticità, prevedendo azioni da mettere in campo a più riprese e in maniera più graduale". Conte spiega quindi che il prossimo DPCM individuerà "tre aree, corrispondenti ad altrettanti scenari di rischio, per ciascuno dei quali sono previste misure via via più restrittive". L'inserimento di una determinata Regione all'interno di una delle tre aree, con la conseguente, automatica applicazione delle misure previste per quella specifica fascia, avverrà con ordinanza del ministro della Salute e dipenderà esclusivamente e oggettivamente dal coefficiente di rischio raggiunto dalla Regione, all'esito della combinazione dei diversi parametri quale certificato dal report ufficiale dell'ISS, che verrà diffuso due volte a settimana, il martedì e il venerdì. Alcune misure, tuttavia, riguarderanno l'intero territorio nazionale. Il Dpcm contemplerà la chiusura nei giorni festivi e prefestivi dei centri commerciali, e di musei e mostre. Si cambia anche sul trasporto pubblico locale, con la riduzione fino al 50% del limite di capienza dei mezzi. Previsto, poi, un limite agli spostamenti da e verso Regioni che presentano elevati coefficienti di rischio, salvo che non vi siano comprovate esigenze lavorative, motivi di studio o salute, e situazioni di necessità.

Coprifuoco e Dad alle superiori


Il Governo varerà anche uno stop "alla circolazione delle persone nella fascia serale più tarda". L'ipotesi è quella di anticipare il coprifuoco, ma ancora la maggioranza tratta tra chi vorrebbe alle 21 e chi invece alle 22. Anche la scuola è costretta ad adeguarsi. Il nuovo provvedimento, infatti, prevederà "la possibilità che le scuole secondarie di secondo grado possano passare anche integralmente alla didattica a distanza (DAD), sperando che questa sia una misura ben temporanea". Conte si dice "consapevole della frustrazione, del senso di smarrimento e della stanchezza dei cittadini e anche della rabbia che si sta manifestando in queste giornate", e mentre assicura che il Governo non intende "arretrare di un millimetro rispetto alla protezione economica da garantire a lavoratori, imprese e famiglie", ribadisce che “la priorità resta la difesa della salute e della vita umana". Le nuove misure restrittive saranno varate domani per entrare in vigore da mercoledì.

Il monito di Mattarella

E con un richiamo alla responsabilità collettiva, ciascuno per la propria parte, e alla «collaborazione» tra istituzioni, in un momento di grande impasse nel rapporto tra governo e Regioni è sceso in campo pure Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato ha deciso di far sentire la propria voce alla politica chiamando in video-conferenza il presidente e il vice presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini e Giovanni Toti. Il momento è troppo grave per perdersi in divisioni, rimpalli di responsabilità, recriminazioni, per questo Mattarella ha deciso di intervenire personalmente, chiamando i governatori di Emila Romagna e Liguria per ribadire - recitano le fonti ufficiali - il «ruolo decisivo delle Regioni nell’affrontare la pandemia» e per auspicare «la più stretta collaborazione tra tutte le istituzioni dello Stato».

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