Nuovo stadio di Milano, si avvicina l’accordo tra comune, Inter e Milan: meno cemento e salvaguardia del vecchio Meazza

Nuovo stadio di Milano, si avvicina l’accordo tra comune, Inter e Milan: meno cemento e salvaguardia del vecchio Meazza

Nuovo stadio di Milano, si avvicina l’accordo tra comune, Inter e Milan: meno cemento e salvaguardia del vecchio Meazza


Tira aria di accordo tra Palazzo Marino e le società: il nuovo stadio si farà, ma il vecchio Meazza non verrà totalmente abbattuto. Meno cemento proprio grazie alla riconversione dell’impianto di oggi. Il 2024 è l’anno fissato per l’inaugurazione della nuova Arena

Il nuovo stadio di Inter e Milan sembra un po’ più vicino. L’accordo con il Comune di Milano è a un passo. Le distanze tra le parti non sembrano più quelle di fine 2019, quando si è rischiato che saltasse tutto. Per tre mesi si è lavorato per trovare un accordo, ora manca soltanto una intesa sulle volumetrie dei dintorni dello stadio, ma nel giro di poche settimane potrebbe arrivare il via libera tecnico di Palazzo Marino, dopodiché si rimetterebbe in moto l’iter politico. L’obiettivo è inaugurare la nuova struttura nel 2024. Milano, colpita al cuore dal Coronavirus, sta attraversando un momento difficile. Ma già pensa alla ripartenza. Aver trovato in questa fase investitori che ancora vogliono puntare sul progetto e che sono pronti a metterci un miliardo e 200 milioni di euro è senza dubbio un segnale molto positivo.

Il glorioso Meazza

Centrale è stata la figura dell’attuale stadio Meazza, una autentica cattedrale laica del calcio italiano e mondiale. Abbatterlo sarebbe stato uno sfregio alla storia e alla tradizione. Per questo il Comune premeva per ristrutturare il vecchio impianto, le società ne volevano invece costruire uno tutto nuovo, così scrivevano in un comunicato congiunto: “Milan e Inter nutrono grande affetto e rispetto per lo Stadio Meazza ma, dopo un'analisi lunga e approfondita, la costruzione di uno stadio nuovo è risultata essere la soluzione più efficace per garantire gli standard più elevati in materia di sicurezza, sostenibilità e accessibilità.” Ecco il compromesso: il nuovo stadio si farà, accanto a quello vecchio, che non verrà abbattuto, ma riconvertito. La dimensione verrà ridotta, ma non ne varrà stravolta la figura. Resteranno in piedi le parti iconiche, come ad esempio alcune torri cilindriche e le rampe che conducono all’attuale secondo anello, ritenute un valore architettonico dai Beni Culturali. Diverrà una cittadella dello sport, dove si potrà giocare a calcio, a basket, a tennis. E l’impianto verrà riutilizzato anche per altri scopi: vi sorgeranno negozi, e forse anche un cinema. L’idea di inserire la parte commerciale nella porzione di san Siro che resterà in piedi consentirà di abbassare l’impatto ambientale che sarebbe stato causato dai palazzi “di contorno” del nuovo stadio. Verrebbe così rispettata la richiesta del Comune e di molti cittadini di limitare l’uso di nuovo cemento.


I due nuovi progetti

Due i progetti sul tavolo: la Cattedrale e gli Anelli di Milano. Il primo avrà spalti molto vicini al campo, la struttura sarà avvolta in una elegante facciata in vetro, la copertura richiamerà le guglie del Duomo. Il secondo, di forma ovale, presenterà due anelli che si intrecciano, simboleggiando le due anime del calcio milanese: ben distinte, ma unite. Entrambi i nuovi stadi avranno una capienza non superiore ai 65mila spettatori, saranno ecosostenibili (pannelli solari e non solo) e avranno un impianto illuminazione che consentirà alle strutture di assumere colori diversi, a seconda che in casa giochi l’Inter (sfondo blu) o il Milan (rosso). Questo accade già per esempio all’Allianz Arena di Monaco di Baviera: si colora di rosso se gioca il Bayern, di azzurro se vi è impegnato il Munchen 1860, di bianco se è di scena la nazionale tedesca.



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