Obama alla Cop26, siamo lontanissimi da dove dovremmo essere. E finisce sotto attacco delle attiviste per il clima

Obama alla Cop26, siamo lontanissimi da dove dovremmo essere. E finisce sotto attacco delle attiviste per il clima

Obama alla Cop26, siamo lontanissimi da dove dovremmo essere. E finisce sotto attacco delle attiviste per il clima


Parla da privato cittadino, dice, da figlio delle Hawaii lanciando l’allarme per le isole. Riconosce il pungolo dei giovani per spingere i leader ad agire. Ma Greta lo snobba e Vanessa lo attacca, hai tradito le promesse

E’ il giorno di Barak Obama alla Cop 26 di Glasgow. Sul clima il mondo non è "neanche lontanamente" dove dovrebbe essere ha detto l'ex presidente Usa Barack Obama che, nel suo discorso sul palco, ha accusato Trump del ritardo degli USA nella lotta al cambiamento climatico "Alcuni dei nostri progressi si sono fermati quando il mio successore ha deciso di ritirarsi unilateralmente dall'Accordo di Parigi nel suo primo anno di mandato". L'attivista Vanessa Nakate su Twitter lo accusa "Nel 2009 avevi promesso 100 miliardi di dollari per finanziare la lotta al cambiamento climatico. Gli Stati Uniti hanno tradito le loro promesse”. Greta Thunberg è intanto già tornata a casa per non perdere troppi giorni di scuola.

ISOLE MAI COSI' MINACCIATE, AGIRE ADESSO PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI

L’ex presidente americano originario delle Hawaii lancia l’allarme sulle isole, "mai così minacciate" dai cambiamenti climatici lo fa dalla Cop26 incontrando delegati di varie isole e lo fa utilizzando una analogia per spiegare la gravità della situazione. Le isole, sottolinea Obama, "sono in qualche modo come i canarini nelle miniere di carbone, che un tempo segnalavano fughe di gas e sciagure incombenti , le isole sono il campanello d'allarme che avverte se non si agisce adesso poi sarà troppo tardi”.

OBAMA, SCORAGGIANTE ASSENZA DI LEADER CINA E RUSSIA

"E' stato particolarmente scoraggiante vedere i leader di due dei più grandi emettitori, Cina e Russia, declinare persino di partecipare al programma, e i loro piani nazionali riflettere quello che appare essere una pericolosa assenza di urgenza - un desiderio di mantenere lo status quo - da parte di entrambi quei Paesi" dice Barack Obama. "Questa - ha proseguito - è una vergogna. Abbiamo bisogno che economie avanzate come Usa ed Europa guidino su questo problema ma abbiamo bisogno anche di Cina e India, Russia e Indonesia, Sudafrica e Brasile. Non possiamo permetterci nessuno ai margini".

E’ GIUSTA LA RABBIA DEI GIOVANI, NON ABBIAMO FATTO ABBASTANZA

Obama si è rivolto direttamente ai giovani nel discorso alla Cop26 di GlasgowAvete ragione ad essere arrabbiati, la mia generazione non ha fatto abbastanza" ha ammesso. L’ex presidente Usa ha riconosciuto che "l'energia più importante di questo movimento viene dai giovani, e la ragione è semplice, perché sono loro che hanno più in gioco in questa battaglia". Obama ha ricordato la battaglia per il clima e gli scioperi del Friday's for Future, inventati da Greta Thunberg, ed ha sottolineato Il mondo è pieno di Grete”. I giovani possono fare pressione sulla politica e possono anche spingere le aziende ad agire e a non ignorare il problema del climate change.


GRETA E’ TORNATA A CASA E VANESSA ATTACCA OBAMA

"Quando avevo 13 anni, nel 2009, avevi promesso 100 miliardi di dollari per finanziare la lotta al cambiamento climatico. Gli Stati Uniti hanno tradito le loro promesse, questo costerà perdite di vite umane in Africa" scrive l'attivista Vanessa Nakate su Twitter postando un video di 12 anni fa in cui l'allora presidente Barack Obama interveniva alla Cop15 assicurando politiche per combattere il cambiamento climatico. Nel frattempo l'attivista sedicenne Alexandria Villasenor ha denunciato su Twitter che i giovani sono stati lasciati fuori dalla sala conferenze della Cop26 durante l'intervento dell'ex presidente Barack Obama. E Greta è tornata a casa per non perdere troppi giorni di scuola. Dopo aver mosso la piazza a Glasgow e aver ridotto la conferenza, in corso ancora questa settimana, come un esempio di "greenwashing" e come l'ennesima "celebrazione del business as usual e del bla bla bla".









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