Offrirono a Fabrizio Corona file riservati su Matteo Messina Denaro, due arresti Photo Credit: Fotogramma
20 luglio 2023, ore 10:21
Un carabiniere e un politico (un consigliere comunale) di Mazara del Vallo sono finiti agli arresti domiciliari. Il primo è accusato di accesso abusivo al sistema informatico e di violazione del segreto d'ufficio, il complice di ricettazione
Tentavano di vendere a Fabrizio Corona alcuni documenti top secret riguardanti le indagini sulla cattura di Matteo Messina Denaro. Per questo motivo un carabiniere e un politico (un consigliere comunale) di Mazara del Vallo sono finiti agli arresti domiciliari. Il primo è accusato di accesso abusivo al sistema informatico e di violazione del segreto d'ufficio, il complice di ricettazione.
Dai documenti segreti al contatto con Fabrizio Corona
Secondo quanto ricostruito dal pm, il carabiniere sarebbe entrato in modo illegale nel sistema informatico dell'Arma, avrebbe estratto copia di 786 file riservati relativi alle indagini sulla cattura del padrino, arrestato dal Ros il 16 gennaio scorso, e li avrebbe consegnati al complice. Quest'ultimo avrebbe contattato Fabrizio Corona per cercare di vendergli i documenti segreti. Poi, su indicazione dello stesso fotografo, si è rivolto al direttore di un quotidiano online, proponendogli di portare a termine la compravendita del materiale.
Perquisita la casa di Milano del fotografo
I carabinieri hanno anche perquisito la casa milanese del fotografo, che risulta indagato per ricettazione. Tra i file riservati sulla cattura del boss Matteo Messina Denaro "rubati" dagli archivi informatici dell'Arma da un carabiniere, oggi finito ai domiciliari, e offerti in vendita a Fabrizio Corona con la promessa di uno scoop clamoroso, c'era anche un documento del Ros con la programmazione degli obiettivi da portare a termine dopo l'arresto del capomafia.
Inchiesta nata dalle intercettazioni a Corona
Sono state le intercettazioni disposte a carico di Fabrizio Corona a dare il via all'inchiesta sul tentativo di vendere documenti riservati su Matteo Messina Denaro. Dopo la cattura dell'ex latitante, il fotografo venne in possesso di una serie di audio e di chat tra il boss e alcune pazienti da lui conosciute in clinica durante la chemioterapia quando, ancora ricercato, usava l'identità del geometra Andrea Bonafede. La circostanza spinse gli inquirenti a mettere sotto controllo il telefono di Corona. In una delle conversazioni registrate, che risale al 2 maggio, il fotografo faceva riferimento a uno "scoop pazzesco" di cui era in possesso un consigliere comunale, grazie a non meglio specificati carabinieri che avevano perquisito i covi del capomafia e che volevano vendere il materiale in cambio di denaro.