Oggi, 11 settembre 2022, il mondo ricorda l’attentato alle Torri Gemelle di New York del 2001
11 settembre 2022, ore 08:00
21 anni fa l’attentato alle Torri Gemelle di New York, l’11 settembre 2001, i terroristi di Al Qaeda provocarono oltre 2977 morti e 6.000 feriti
Sono passati 21 anni da quell’11 settembre del 2001 quando quattro attacchi suicidi compiti da un gruppo di terroristi di Al Qaeda provocarono 2977 morti e il ferimento di altre 6000 persone generando il panico, non solo nella Grande Mela, ma negli Stati Uniti. Furono presi di mira obiettivi civili e militari come il Pentagono, provocando ingenti danni infrastrutturali. Gli americani si ritrovarono con l’incubo terrorismo in casa.
I fatti
Quattro aerei di linea delle compagnie United Airlines e American Airlines furono dirottati da 19 terrositi. Due velivoli in particolare, il volo American Airlines 11 e il volo United Airlines 175 furono fatti schiantare rispettivamente contro le Torri Nord e Sud del World Trade Center, nel quartiere della Lower Manhattan di New York, provocando nel giro di poche ore il crollo totale delle due torri, incendi e il crollo di altri edifici compresi del complesso. Il terzo aereo, il volo American Airlines 77, fu invece, fatto schiantare contro il Pentagono, la sede istituzionale del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, nella contea di Arlington in Virginia. L’aereo finì contro la facciata ovest dell'edificio facendolo crollare. Infine il quarto aereo, il volo United Airlines 93, che avrebbe dovuto colpire la casa Bianca, precipitò in un campo nei pressi di Shanksville, in Pennsylvania, dopo la rivolta di passeggeri a bordo che si erano ribellati al dirottamento del volo. L’azione terroristica ebbe un grosso riflesso sull’economia mondiale causando anche la chiusura della borsa di Wall Street fino al 17 settembre.
I terroristi
Le indagini sull'attentato dell'11 settembre 2001 portarono subito i sospetti sull'organizzazione terroristica Al-Qaida e al loro leader Osama Bin Laden, ma lui in un primo momento negò ogni coinvolgimento negli attentati, come lui stesso dichiarò in un video trasmesso dall’emittente Al Jazeera il 16 settembre 2001. Dichiarazioni smentite dal ritrovamento di un video in cui si vede Bin Laden dialogare con Khaled al-Harbi e ammettere di essere a conoscenza degli attacchi prima del loro compimento. Ma altri video diffusi successivamente mostrarono sempre il leader di Al Qaeda dialogare con due dei 19 dirottatori durante i preparativi per l'attacco. Osama Bin Laden già inserito nella lista nera dell’FBI dei più ricercati per gli attacchi alle ambasciate americane di Dar es Salaam in Tanzania e di Nairobi in Kenya venne ucciso il 2 maggio 2011 dalle forze speciali americane, ad Abbottabad, in Pakistan.
Le reazioni
Furono durissime le reazioni all'11 settembre 2001 negli Stati Uniti. Washington aprì la stagione della guerra al terrorismo attaccando l'Afghanistan per deporre il regime dei Talebani, e porre fine al gruppo terroristico di Al-Qaida e catturare il suo leader Osama Bin Laden. Inoltre il Congresso approvò il Patriot Act, una legge federale per aumentare il potere dei corpi di polizia e di spionaggio statunitensi, come la CIA, l’FBI e l’NSA, per ridurre il rischio di attacchi terroristici negli Stati Uniti, intaccando di conseguenza la privacy dei cittadini. Anche altri Paesi Occidentali rafforzarono le proprie legislazioni in materia di terrorismo e rafforzarono le misure di sicurezza interna.