Oggi compie ottant’anni Pelè, il re del calcio; partito dal basso, ha conquistato il mondo
Oggi compie ottant’anni Pelè, il re del calcio; partito dal basso, ha conquistato il mondo
23 ottobre 2020, ore 12:14
E' stato insieme a Maradona il giocatore più forte della storia del calcio, l’unico uomo ad aver vinto tre mondiali; stella del Brasile, è stato ammirato e amato da tutti gli appassionati
Umili origini
E’ partito da Tres Coracoes, che significa “tre cuori” ed è il nome di un paesino nello stato del Minas Gerais, in Brasile. E ha conquistato il mondo con il suo talento immenso. Il 23 ottobre 1940 è nato Edson Arantes do Nascimento. Il mondo lo conoscerà con il nomignolo Pelè. Lo chiamavano così i suoi compagni di gioco; perché il piccolo Edson aveva storpiato in questo modo il nome di Bilè, all’epoca il portiere del Vasco De Gama. Oggi compie ottanta anni. Di umili origini, da ragazzino guadagnava qualche spicciolo lustrando scarpe, il padre era un calciatore modesto, che di professione era un custode; la madre faceva le pulizie presso le famiglie più ricche del paese. Ha iniziato a giocare a calcio scalzo, sulla terra, con una palla di stoffa.
Meglio Pelè o Maradona?
Ha vinto tre mondiali (1958 in Svizzera, 1962 in Cile, 1970 in Messico), impresa che non è riuscita a nessun altro. Nel 1966 in Inghilterra il Brasile è stato eliminato dopo che lui si era infortunato. E’ diventato un eroe, un dio del calcio. Meglio Maradona o Pelè? L’interrogativo non prevede una risposta esatta, ognuno ha una sua preferenza e tutti hanno ragione. Siamo davanti a due talenti immensi, diversi tra loro ma comunque giganteschi. Pelè ha segnato e vinto di più, ma in un calcio un po’ più lento e senza aver mai giocato in Europa.
Carriera da fenomeno
Pelè è poco più che un bambino quando venne notato da Waldemar Brito, ex giocatore della nazionale che lo porta a fare un provino al Santos: preso subito e catapultato immediatamente in prima squadra: a 15 anni debutto in campionato, segnando un gol alla prima partita, a 16 anni è capocannoniere del torneo paulista, a 17 esordisce in nazionale, a 18 vince il suo primo mondiale, già da protagonista. Quando ha venti anni il governo brasiliano lo nomina Tesoro Nazionale, come se fosse un monumento, per scongiurare il rischio di un suo trasferimento all’estero. Un predestinato, che in diciannove stagioni trascina il Santos alla conquista di ventisei titoli, tra cui 10 campionati paulisti, 2 Coppe Libertadores e 2 Coppe Intercontinentali. In carriera Pelè ha segnato 1281 gol, nel 1964 ne ha infilati otto in una partita sola, vinta dal Santos 11-0 contro il Botafogo.
Oltre il campo
A fine carriera la Perla Nera è andata a portare calcio di qualità negli Stati Uniti, ingaggiato dal Cosmos. Figura iconica, è stato ingaggiato da Hollywood per recitare in una scena memorabile del film “Fuga per la vittoria”, in cui regala una rovesciata altamente spettacolare. Pelè è stato anche ambasciatore delle Nazioni Unite per l’ecologia e l’ambiente, nel 1995 il presidente del Brasile Cardoso lo ha nominato ministro straordinario per lo sport; è stato anche un uomo immagine della Fifa in occasione di grandi eventi come i mondiali. Gli ultimi anni non sono stati semplici: una figlia morta di cancro, un altro figlio in carcere per narcotraffico. E diversi acciacchi a livello di salute, un anno fa le sue condizioni si erano aggravate in modo molto serio. Ma Pelè ha dribblato anche la malattia e oggi tutto il mondo può festeggiare i suoi 80 anni.