28 febbraio 2022, ore 08:00 , agg. alle 09:57
Il 28 febbraio, Dino Zoff compie 80 anni. Il portiere con le su parate è diventato un mito. Sua l’immagine che alza la Coppa del Mondo di Spagna ‘82
Oggi, 28 febbraio, Dino Zoff compie 80 anni. Un mito per il calcio italiano, l’unico giocatore che è riuscito a vincere un Mondiale (Spagna'82) e l’Europeo (1968). Ma il portiere friulano è rimasto nel collettivo per quel gesto spontaneo di alzare la Coppa del Mondo al cielo nella calda estate del 1982, quanto l’Italia, partita senza i favori del pronostico vinse il Mondiale di Spagna. E quell’immagine fu immortalata anche da Renato Guttuso e da un francobollo. E c’era ancora lui quando, sull’aereo che riportava gli azzurri in Italia dopo la conquista del trofeo spagnolo, giocava a carte sull’aereo, con il Presidente Pertini. La carriera sportiva per Dino Zoff non stata costellata di soli successi. La delusione più grande per lui, forse è stata la sconfitta nella finale di Coppa dei Campioni (l’antesignana della Champions League) nella finale del 1983. Il gol Magath privò il portiere dell’ennesima gioia sul campo. Pochi giorni dopo quella partita, il 2 giugno, Zoff annunciò il ritiro dalle scene, sostenendo che si può parare tutto, non l’età.
Una grande carriera
Il volto di Dino Zoff è finito sulle copertine di prestigiose riviste come Time e Newsweek. Nella sua lunga carriera il numero uno dei numeri uno ha giocato con Burgnich e Facchetti è stato compagno di squadra Pablito Rossi con cui ha condiviso anche l’azzurro, così come con Bergomi. Rivale e compagno di Sivori, ma anche avversario di Maradona, la sua è stata una lunghissima carriera. Smessi i panni del portiere per Zoff si è aperta la carriera di allenatore, arrivando a sfiorare la conquista dell’europeo del 2000. Solo golden gol di Trezeguet gli tolse quella soddisfazione e con orgoglio si dimise dopo le critiche dell’allora premier Silvio Berlusconi che lo accusò di non aver fatto marcare a uomo Zinedine Zidane in quella finale.
Un grande curriculum
Sei scudetti, due coppa Italia, una coppa Uefa da giocatore con la Juventus, mentre da allenatore ha conquistato una coppa Italia e una coppa Uefa sempre con i bianconeri. E a Torino, Zoff coltivò un’amicizia speciale con un altro giocatore che era di poche parole, proprio come lui: Gaetano Scirea. Da calciatore partì dal suo Friuli, dove era stato notato quasi subito, tranne che da Peppino Meazza, altro fuoriclasse, che lo scarta a un provino per l'Inter. Finisce all'Udinese, poi finisce a Mantova quindi al Napoli che lo soffia al Milan. Nell'estate del 1972 inizia la grande avventura alla Juventus, dove resterà per ben undici stagioni e oltre alle vitotrie già citate, anche una serie di record. Tante le soddisfazioni, ma brucia per Zoff la delusione dei Mondiali del '74 in Germania e le feroci critiche dopo l'Argentina. Ma il trionfo del Bernabeu e quella partita a scopone sull'aereo verso l'Italia, con Bearzot, Causio e il Presidente Pertini, hanno contribuito a farne un mito.