Oggi è l'anniversario del D-Day, il 6 giugno del 1944 lo sbarco alleato in Normandia cambiò la storia
06 giugno 2020, ore 11:52
L'operazione, rischiosissima, aprì agli alleati la strada della liberazione dell'Europa dal nazismo
Il nome in codice era Operazione Overlord. Il 6 giugno del 1944, un piano ambizioso e il sacrificio di tanti soldati resero possibile lo sbarco in Normandia, in Francia, entrato nella storia come il D-Day.
L'Europa in fiamme
Prima dell'operazione militare del 6 giugno, la Germania aveva invaso la Francia e si stava espandendo in tutta l'Europa. Gli alleati decisero di rischiare il tutto per tutto, organizzando lo sbarco sulle spiagge del nord della Francia. Uomini e mezzi partirono dalla Gran Bretagna, dove, nelle settimane precedenti, erano stati radunati truppe ed equipaggiamenti. L'attività non rimase segreta alla Germania, ma, con un abile lavoro strategico, gli alleati fecero credere al nemico che avrebbero attaccato il Pas de Calais e non cinque spiagge lungo la costa della Normandia.
Un attacco in più fasi
Il primo attacco fu sferrato dai paracadutisti, che, una volta arrivati a terra, iniziarono a distruggere obiettivi strategici, come i ponti. Poi fu la volta dell'aviazione. Furono sganciate bombe sull'esercito tedesco anche con il supporto di navi da guerra, che bombardarono dal mare le spiagge. La strada fu così aperta per l'arrivo di più di seimila navi che trasportavano soldati, armi e carri armati.
Il D-Day
Alle 6.30 del 6 giugno 1944, le truppe iniziarono a sbarcare. In tutto toccarono terra 156.000 militari tra americani, britannici e canadesi. Gli americani sbarcarono sulle spiagge denominate Omaha e Utah, mentre britannici e canadesi occuparono le spiagge Gold, Juno e Sword. La strada aperta dai soldati dello sbarco in Normandia fu fatale per Hitler. In Normandia, le forze alleate persero più di diecimila uomini.
Le fotografie di Robert Capa
Il fotoreporter ungherese Robert Capa fu uno dei pochi che riuscì a fissare per sempre le immagini dello sbarco in Normandia. Documentò il secondo sbarco a Omaha Beach con 106 scatti entrati nella storia. Il suo servizio è ancora oggi considerato uno dei migliori reportage di guerra di tutti i tempi. Gran parte del lavoro, però, andato perduto a causa del madornale errore di un tecnico addetto alla camera oscura di Londra in cui i rullini furono mandati a sviluppare. Rimangono undici scatti, detti i Magnificent Eleven, che sono sfocati. Capa disse che la sfocatura era voluta.
Soldati celebri
Tra gli italiani che aderirono alla Repubblica di Salò e che combatterono a fianco dei tedeschi durante lo sbarco in Normandia, c'era anche Walter Annichiarico, che sarebbe poi diventato il celebre attore Walter Chiari. Tra gli americani che parteciparono al D-Day c'erano invece J.D.Salinger, che diventò famoso in tutto il mondo come autore del romanzo Il giovane Holden, e Theodore Roosevelt Junior, figlio del presidente americano. L'uomo morì di infarto poco più di un mese dopo lo sbarco.
Il D-Day al cinema
Lo sbarco in Normandia ha ispirato tanti film. Quello che maggiormente è entrato nella memoria collettiva è Salvate il soldato Ryan di Steven Spielberg. La pellicola, che uscì nel 1998, vinse cinque Oscar, tra cui quello alla regia. I 20 minuti iniziali del film sono entrati nella storia del cinema. Crude, realistiche, impressionanti, le immagini sono difficili da dimenticare. Potente l'interpretazione di Tom Hanks, il capitano chiamato a un'operazione rischiosissima, trovare il soldato Ryan, interpretato da Matt Damon.