Oggi è la giornata mondiale dell'amicizia, quante relazioni riesce a mantenere il nostro cervello?
30 luglio 2021, ore 10:00
Quanti amici si possono avere contemporaneamente? 50, 100, 1000? La scienza pone un limite
Euripide è stato un drammaturgo greco antico vissuto intorno al 450 avanti Cristo. Tra le frasi che di lui si ricordano ce n'è una che parla di amicizia: "È una buona cosa essere ricco, ed è una buona cosa essere forte, ma è una cosa migliore essere amato di molti amici". Cosa sarebbe la nostra vita senza un buon gruppo di amici? È forse tra i primi concetti che si assimilano dopo la nascita, l'amicizia. Un rapporto speciale tra individui che caratterizza la vita di ognuno di noi, sia pure in misura differente. Il mondo celebra oggi proprio questo rapporto, in occasione della giornata mondiale dell'amicizia. Se però provassimo a contare la nostra cerchia di amiche e amici, a che numero arriveremmo? Non è sempre semplice dirlo, ma la scienza ci viene incontro perlomeno fornendo un limite massimo difficilmente superabile.
Un po' di storia
La giornata del 30 luglio è appunto dedicata alla celebrazione dell'amicizia tra individui, popoli, paesi e culture. Il messaggio, tra gli altri, che questa iniziativa vuole portare avanti è l'importanza di tale legame nella creazione e nel mantenimento della pace tra i popoli in un'ottica di cittadinanza globale e di prosperità collettiva. Celebrata in diverse parti del mondo, la ricorrenza nasce nel 2011 con una delibera dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite; in un documento si riconosce infatti l'importanza dell'amicizia come "sentimento nobile e prezioso nella vita degli esseri umani in tutto il mondo".
Quanti amici abbiamo?
Può risultare interessante mettere in piedi il seguente ragionamento: nel tentativo di "contare" il numero di amici che ciascuno di noi possiede, è anzitutto necessario stabilire la definizione di amico. La Treccani parla di amicizia come di un "vivo e scambievole affetto fra due o più persone, ispirato in genere da affinità di sentimenti e da reciproca stima". Vocabolario alla mano saremo quindi in grado di includere sicuramente qualche decina di persone: gli affetti, i vecchi compagni di scuola, i colleghi. Quando però si allarga il cerchio, risulta sempre più difficile aggiornare la conta. Il vicino di casa è un mio amico? Il giornalaio, che incontro e saluto ogni mattina, risponde alla definizione di cui sopra? E ancora, quella coppia conosciuta in vacanza l'anno scorso, sarà mia amica?
Al massimo centocinquanta
Una volta arrivati a un numero adeguatamente preciso potremmo accorgerci che non supera il centocinquanta. Una cifra tutto sommato ragionevole, più o meno calzante in base agli stili di vita. Ma da dove salta fuori questo numero? È il risultato di uno studio dell'antropologo e psicologo evoluzionistico Robin Dunbar. Inglese, classe 1947, è stato l'autore di alcune indagini basate su esperimenti che mettessero alla prova alcune precise caratteristiche del nostro cervello legate al mantenimento di relazioni significative e durature. Queste stesse relazioni, secondo Dunbar, non superano mai le centocinquanta, quello che è poi diventato famoso come "numero di Dunbar". Sarebbe infatti questa la soglia di relazioni che riusciamo a mantenere in maniera stabile, senza che si deteriorino per mancanza di contatti o per il passare del tempo.