Oggi il bikini compie 74 anni, il simbolo di seduzione per eccellenza in passato diede scandalo
05 luglio 2020, ore 18:00
Creato da Louis Reard nel 1946, prese il nome dall'atollo delle Isole Marshall usato per gli esperimenti nucleari americani
Il bikini, il costume da bagno a due pezzi amatissimo dalle donne, oggi compie 74 anni. Fu creato, infatti, nel 1946, il 5 luglio, in Francia.
Una creazione che farà storia
Fu un ingegnere che lavorava nel settore delle automobili a creare uno dei capi più rivoluzionari di tutti i tempi. Louis Reard, il 5 luglio del 1946, presentò il bikini, un costume da bagno all'epoca considerato molto, troppo, succinto. Decise di dargli il nome dell'atollo delle Isole Marshall, nell'Oceano Pacifico, sede degli esperimenti nucleari americani. Secondo Reard, infatti, il bikini avrebbe avuto l'impatto di una bomba atomica. E così fu. L'ingegnere fece fatica a trovare qualcuno che volesse indossare il bikini per pubblicizzarlo e fu costretto a ingaggiare una spogliarellista del Casinò de Paris, Michelle Bernardini. La presentazione ufficiale si tenne a Parigi.
Un'accoglienza tempestosa
Il bikini non ebbe vita facile. Fu da subito osteggiato dalle autorità dello stato Vaticano, che lo ritenevano scandaloso. Fu vietato in diversi Paesi, alcuni molto cattolici, come Italia, Spagna, Portogallo, Belgio e Australia. Negli Stati Uniti restò fuorilegge fino al 1959. Fu praticamente sdoganato quando iniziarono a indossarlo le star del cinema.
Le dive in bikini
Marilyn Monroe indossò un bikini rosso già nel 1953 nel film Come sposare un milionario. Sempre nel 1953, fece scalpore l'attrice appena diciannovenne Brigitte Bardot, che, bellissima, al Festival del Cinema di Cannes, posò sulla spiaggia della Croisette con un provocante bikini a fiori. Da allora il cinema ha visto scene memorabili di attrici in bikini, alcune nei film di 007, James Bond. In realtà del costume a due pezzi si trova traccia già all'epoca dei romani. I celebri mosaici della Villa Romana del Casale a Piazza Armerina, in Sicilia, infatti, mostrano ragazze in bikini intente a praticare sport.
Il costume da bagno, una lunga storia
La storia di un capo di abbigliamento adatto a frequentare le spiagge iniziò nei primi anni del Novecento. Le donne indossavano una sorta di tunica abbinata a pantaloni attillati. Col passare degli anni, iniziarono a scoprirsi gambe e braccia. Le donne iniziarono a osare, con pantaloni meno lunghi e scollature più ampie sulla schiena. Negli anni venti, fu l'amatissima e iconica stilista francese Coco Chanel a lanciare i pantaloncini corti. Si fece strada l'idea che fosse piacevole abbronzarsi. La strada era ormai aperta per l'arrivo del costume a due pezzi.
Bikini, monokini, trikini e burkini
Da quando il bikini è stato definitivamente sdoganato, ha avuto tante evoluzioni. Sulle spiagge hanno iniziato a vedersi sempre più monokini, con solo il pezzo inferiore indossato e il seno nudo, il topless. Nel 1967, invece, nacque il trikini, praticamente un bikini abbinato a un top o a un pareo. Oggi, invece, il trikini è semplicemente un costume in cui i due pezzi sono uniti da una striscia di stoffa. Nel 1993, infine, hanno fatto la loro comparsa sulla scena per la prima volta i burkini, costumi da bagno per le donne di religione musulmana. In osservanza alla legge islamica che impone di non mostrare il corpo, i burkini coprono tutto tranne viso, mani e piedi. Sono praticamente composti da una tuta, una cuffia e pantaloni.