Oggi l’ultimo commovente saluto a Paolo Rossi nel Duomo di Vicenza, la bara portata dai campioni Mondiali dell’82

Oggi l’ultimo commovente saluto a Paolo Rossi nel Duomo di Vicenza, la bara portata dai campioni Mondiali dell’82

Oggi l’ultimo commovente saluto a Paolo Rossi nel Duomo di Vicenza, la bara portata dai campioni Mondiali dell’82


12 dicembre 2020, ore 13:21
agg. 14 dicembre 2020, ore 12:26

È stato celebrato oggi nel Duomo di Vicenza il funerale del grande campione tra applausi, lacrime e cori. L’omaggio a un uomo e a un calciatore che ci ha fatto sognare e godere

La camera ardente e il funerale di Paolo Rossi

Quello a Paolo Rossi è stato un saluto speciale e commovente sin dalla giornata di ieri, in cui migliaia di persone hanno deciso di rendere omaggio al grande campione del nostro calcio visitando la camera ardente allestita presso lo stadio di Vicenza, la città dove giocò giovanissimo rivelando le sue doti. Oggi è stato celebrato il funerale nel duomo della città veneta, di fronte al quale è stato esposto uno striscione con la scritta “Rossi Goal”. La piazza di fronte alla Cattedrale di Santa Maria Annunciata e tutte le vie annesse sono state chiuse al pubblico per motivi di sicurezza e per le restrizioni Covid e al funerale hanno partecipato solo 300 persone, ma la città ha partecipato con affetto e, dalle finestre, si sono uditi cori che inneggiavano a Pablito


Ben più di una squadra: la bara portata in spalla dai ragazzi del ‘82

È stato un funerale speciale sin dall’inizio quando il feretro è entrato in chiesa tra gli applausi dei presenti e sulle spalle dei suoi compagni di squadra del ’82. In testa al gruppo c’erano Marco Tardelli e Antonio Cabrini, che, nel ricordare il suo ex compagno ha commosso tutti con parole toccanti: “Già mi manchi. Non ti lascerò andare e starò vicino a Federica, ma tu resta con me”. E poi tutti gli altri: Giancarlo Antognoni, Fulvio Collovati, Alessandro Altobelli, Franco Causio, Lele Oriali, Beppe Bergomi, Franco Baresi, Giovanni Galli Beppe Dossena e Daniele Massaro. Moltissime altre personalità di spicco erano presenti, fra cui Il presidente della FIGC Gabriele Gravina, che ha deposto sulla bara una maglia azzurra, proprio in onore del Mundial spagnolo del 1982 vinto dall’Italia e che valse a Rossi anche il titolo di Pallone d’oro, e il sindaco di Vicenza Francesco Rucco. Assieme alla divisa della nazionale c’erano anche due gagliardetti, quelli delle sue squadre più importanti: Vicenza e Juventus. Tra i partecipanti anche Roberto Baggio altro fuoriclasse.

L’omelia, il ricordo e Renato Zero

Tantissimi i momenti commoventi della celebrazione. Uno dei figli di Paolo Rossi, Alessandro, ha posato sulla bara un cuscino di rose. Nell’omelia, don Pierangelo Ruaro, delegato dal vescovo, ha usato delle parole meravigliose per descrivere Paolo Rossi, raccontando il suo passato e il suo rapporto speciale con la fede: “È stato chierichetto. Ha iniziato a giocare nella squadra messa su dal prete della parrocchia. Una settimana in seminario è bastata per fargli capire che quella non era la sua strada. La sua fede era fatta di quotidianità, di gentilezza, rispetto, semplicità ed umiltà”. Don Pierangelo ha anche raccontato del rapporto con la malattia che lo ha condannato, vissuta con garbo e discrezione, elementi che hanno sempre contraddistinto Rossi, per poi affermare: “Ora ti allenerai nella Coverciano del cielo”. E nell’atto conclusivo ha citato Renato Zero, uno degli artisti preferiti da Pablito: “Benedici Signore attori, musicisti, fantasisti e il popolo del circo. Tutta questa gente che comunica felicità attiva, positiva e generosa”. E ha poi ha concluso: “Dentro questo elenco mettiamo anche te, Paolo, grazie per aver fatto sognare tanta gente e insegnato a vivere”. La cerimonia si è poi conclusa e la bara è stata trasportata all’esterno della chiesa tra applausi e cori.


Argomenti

  • calcio
  • Duomo
  • funerale
  • Paolo Rossi
  • Renato Zero
  • Vicenza