Oggi Primo maggio, molti gli italiani che festeggiano in agriturismo, lo sostiene Coldiretti
Oggi Primo maggio, molti gli italiani che festeggiano in agriturismo, lo sostiene Coldiretti
01 maggio 2022, ore 08:00 , agg. alle 10:32
250mila italiani festeggeranno la ricorrenza del primo maggio in agriturismo, secondo Coldiretti si tratta di una spinta al turismo green e di prossimità e di un modo per riscoprire i borghi
Sono almeno 250mila gli italiani che hanno scelto di trascorrere il Primo Maggio in agriturismo e molte delle strutture offrono ai loro ospiti anche l'opportunità di fare la tradizionale scampagnata anche con picnic lontano dalle città senza rinunciare alla comodità e alla protezione dal maltempo garantita dall'ospitalità delle aziende di campagna. Lo sostiene Coldiretti in una stima per la Festa del Lavoro, sottolineando che le strutture agrituristiche sono tornate ad essere prese d'assalto dopo due anni trascorse tra lockdown e zone rosse a causa della pandemia.
Agriturismo apprezzato per la cucina
La cucina a chilometri zero resta la qualità più apprezzata dagli ospiti degli agriturismo, grazie soprattutto agli agrichef, ovvero i cuochi contadini che utilizzano i prodotti da loro stessi coltivati in azienda, sottolinea la Coldiretti e questo, continua, e' anche la spinta verso un turismo di prossimità, con la riscoperta dei piccoli borghi italiani e dei centri minori nelle campagne. Una spinta al turismo green che non vede impreparate le 25mila aziende agrituristiche italiane. Molte strutture, continua Coldiretti, si sono attrezzate anche per la semplice messa a disposizione di spazi per picnic, ma anche per ospitare tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza degli ospiti che voglio maggiore autonomia.
In calo la produzione dei simboli agricoli della Pasqua
Simbolo del Primo Maggio, le fave, insieme al pecorino, quest'anno hanno subito un lieve calo di produzione a causa di eventi climatici come il freddo e l’assenza di precipitazioni, ma secondo Coldiretti i prezzi sono rimasti più che accessibili, tra 2 e 3 euro al chilo, malgrado i rincari dei costi legati alla guerra in Ucraina.