Oggi si celebra l'anniversario della morte di Gandhi, il Mahatma venne ucciso in India settantatre anni fa
Oggi si celebra l'anniversario della morte di Gandhi, il Mahatma venne ucciso in India settantatre anni fa
30 gennaio 2021, ore 09:00
Pioniere della non violenza e della resistenza civile, Gandhi è diventato un simbolo per l'India e per tutto il mondo; venne assassinato settantatre anni fa a Nuova Delhi da un fanatico indù
IL LUOGO DELLA MEMORIA
Il giardino della Birla House è uno dei pochi posti tranquilli di Nuova Delhi; sembra che la metropoli - assediata da traffico, rumore, inquinamento- si conceda un’oasi di pace. Per ricordare un uomo che ha fatto la storia e ha inorgoglito l’India. In questo giardino Gandhi è stato ucciso: era il 30 gennaio 1948, esattamente settantatre anni fa. Erano le cinque di pomeriggio, Mohandas Karamchand Gandhi, il Mahatma, era uscito in giardino per la consueta preghiera ecumenica; era accompagnato da due pronipoti. Da qualche tempo viveva in quella dimora, dormiva in un modesto lettino a una piazza. Nei vialetti del giardino, sono state riprodotte le orme degli ultimi passi percorsi da Gandhi, che morì all’età di 78 anni. E’ stato uno dei pionieri e dei teorici del satyagraha, la resistenza all'oppressione tramite la disobbedienza civile di massa che ha portato l'India all'indipendenza. Con le sue azioni, Gandhi ha ispirato movimenti di difesa dei diritti civili. In India, è stato riconosciuto come "Padre della nazione" e il giorno della sua nascita (2 ottobre) è un giorno festivo. Questa data è stata anche dichiarata Giornata internazionale della nonviolenza dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
73 ANNI FA
Il Mahatma venne assassinato con tre colpi di pistola, sparati da Nathuram Godse, un fanatico indù radicale. Godse riteneva Gandhi responsabile di cedimenti al nuovo governo del Pakistan e alle fazioni musulmane, non da ultimo il pagamento del debito dovuto al Pakistan. Prima di sparare, Godse si piegò in segno di reverenza di fronte a Gandhi e, dopo l'uccisione, cercò di confondersi tra la folla e di fuggire; quando si accorse di essere braccato e di rischiare il linciaggio, però, rallentò il passo permettendo alle forze dell'ordine di catturarlo. Nel gennaio del 1949 ebbe inizio il processo nei suoi confronti che si concluse con una condanna a morte. La sentenza venne eseguita una settimana dopo, malgrado l'opposizione dei sostenitori di Gandhi.
LA LUCE DELL’INDIA
La notizia della morte di Gandhi venne annunciata dalla radio, gettando nello sconforto tutta la popolazione, che si identificava nel suo leader pacifista; l’annuncio venne dato direttamente dal primo ministro indiano Jawaharlal Nehru che disse: “Amici e compagni, la luce è partita dalle nostre vite e c'è oscurità dappertutto, e non so bene cosa dirvi o come dirvelo. Il nostro beneamato leader Bapu, come lo chiamavamo, il padre della nazione, non c'è più. Forse mi sbaglio a dirlo, nondimeno non lo vedremo più come l'abbiamo visto durante questi anni, non correremo più da lui per un consiglio o per cercare consolazione e questo è un terribile colpo, non solo per me ma per milioni e milioni in questa nazione”.
CHI ERA GANDHI
Mohandas Karamchand Gandhi era nato il 2 ottobre 1869 a Porbandar, città dell’India occidentale. Era figlio di una famiglia benestante, da buon rampollo aveva studiato nelle migliori scuole di Mumbai per poi completare la sua formazione in Inghilterra. Lavorò in Sudafrica, dove fu vittima di episodi di razzismo. Anche per questo, all’età di 24 anni fondò il Natal Indian Congress, un’associazione per la difesa degli interessi indiani nell’Unione sudafricana. Nelle difficoltà capì che la rinuncia è la più alta forma di religiosità, per questo fece voto di castità, d’accordo con la moglie. Si dedicò poi a un altro suo marchio di fabbrica: il digiuno come forma di protesta silenziosa e rispettosa; per sostenere che la non violenza è l’arma dei cuori più forti. La sua vita venne scandita dall’impegno politico e sociale. Fu arrestato diverse volte, prima per aver invitato alla disobbedienza civile tutti gli asiatici che la polizia aveva proposto di schedare, poi per aver fomentato la ribellione civile e un’altra volta per aver simbolicamente prodotto alcuni grammi di sale per protestare contro il monopolio. E la famosa “marcia del sale” è entrata nella storia, 320 chilometri a piedi per esprimere dissenso e schierarsi dalla parte dei più deboli. Impegnato nelle forze di pace in entrambe le guerre mondiali Gandhi si oppose alla divisione tra India e Pakistan, predicava la convivenza fra le principali comunità religiose indiane (induisti e musulmani), per questo fu ucciso da un fanatico indù: era il 30 gennaio 1948, settantatre anni fa.