Europa, più di 2700 incendi lo scorso anno, è allarme ambientale

Europa, più di 2700 incendi lo scorso anno, è allarme ambientale

Europa, più di 2700 incendi lo scorso anno, è allarme ambientale   Photo Credit: foto agenzia fotogramma.it


31 luglio 2023, ore 08:00
agg. 03 dicembre 2023, ore 19:07

Nell'anno passato si sono verificati oltre il triplo dei roghi rispetto alla media degli ultimi 17 anni, un dato allarmante che, secondo gli esperti, sarebbe l'equivalente alla CO2 emessa da 10 milioni di auto

Un 2022 da incubo per l'Europa martoriata dagli incendi. Si sono verificati 2709 roghi nel vecchio continente, ben oltre il triplo rispetto a quelli verificatisi negli ultimi 17 anni. Questi incendi sono il risultato dei cambiamenti climatici, un circolo vizioso che, con la combustione delle foreste, ha prodotto una massiccia quantità di CO2, contribuendo ulteriormente al surriscaldamento globale.


EMISSIONI DA RECORD 

Nel 2022, gli incendi boschivi in Europa hanno generato 9 megatonnellate di carbonio, un livello più alto dal 2007. Queste emissioni sono paragonabili a quelle di 10 milioni di auto nello stesso periodo. La Società Italiana di Medicina Ambientale ha evidenziato queste imponenti cifre, sottolineando l'enorme impatto degli incendi sull'ambiente e sulla salute. Inoltre, in Italia, gli incendi hanno causato 1,9 milioni di tonnellate di CO2, pari a circa 5 milioni di barili di petrolio.


EFFETTI DANNOSI SU AMBIENTE E SALUTE 

Gli incendi boschivi rilasciano sostanze tossiche nell'atmosfera che possono ricadere anche nelle aree circostanti. Alcuni di questi composti, come gli idrocarburi policiclici aromatici, le diossine e i policlorobifenili, sono estremamente dannosi per l'ambiente e la salute. Queste sostanze tossiche possono rimanere nell'aria e sul terreno anche dopo lo spegnimento degli incendi, a seconda della direzione e dell'intensità dei venti.

COME PREVENIRE?

Uno studio dell'Istituto Oikos spiega che le pratiche di gestione del paesaggio, conosciute come fire-smart, aiutano ridurre la biomassa infiammabile e ad aumentare la diversità ambientale. Queste azioni, eseguite su solo il 5% delle aree ad alto rischio, possono ridurre l'area bruciata annualmente fino al 14%, abbattendo, di conseguenza, le emissioni di CO2 e contribuendo al rispetto degli obiettivi di neutralità climatica entro il 2050.

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