Omicidio Ciatti, esce di prigione uno dei due ceceni accusati del pestaggio del ragazzo nel 2017

Omicidio Ciatti, esce di prigione uno dei due ceceni accusati del pestaggio del ragazzo nel 2017

Omicidio Ciatti, esce di prigione uno dei due ceceni accusati del pestaggio del ragazzo nel 2017


29 dicembre 2021, ore 18:00

Il ventiduenne originario di Firenze era morto in seguito a un pestaggio in una discoteca in Spagna

"Rabbia e tristezza": con queste parole Luigi Ciatti, padre di Niccolò, ha reso noto che Rassoul Bissoultanov, una delle due persone accusate del pestaggio del figlio, è uscito di prigione. La notizia è stata poi confermata dal legale della famiglia, a quattro anni dalla morte del giovane ventiduenne pestato a morte l'undici agosto del 2017 in una discoteca di Lloret del mar, in Spagna. L'uomo è accusato di omicidio volontario in concorso con un suo connazionale, che sarà sottoposto a un diverso processo.


Il provvedimento

La scarcerazione è arrivata in seguito a un provvedimento della corte d'assise di Roma nei confronti di Rassoul Bissoultanov, uno dei due ceceni accusati dell'omicidio. L'uomo, secondo quanto si apprende, sarebbe già uscito dal carcere di Rebibbia in cui era detenuto, dopo essere stato arrestato lo scorso ottobre in Germania a seguito di un mandato d'arresto europeo. Bissoultanov era stato poi estradato in Italia e sottoposto a custodia cautelare in carcere in attesa della prima udienza del processo per omicidio volontario, in programma il diciotto gennaio prossimo.

La motivazione

Dalle prime informazioni disponibili, l'uomo sarebbe stato fatto uscire di prigione dopo che il provvedimento di custodia cautelare è stato annullato. La motivazione riguarderebbe un difetto di procedibilità nei confronti dell'uomo, che non era presente sul territorio italiano quando è stata emessa la misura nei suoi confronti. Il legale della famiglia di Niccolò Ciatti ha reso noto che il timore della famiglia è che il ceceno possa aver già lasciato l'Italia, con il rischio di dover celebrare il processo in contumacia, ossia in assenza dell'imputato: "Le garanzie di un'esecuzione effettiva della pena ormai sono veramente labili" ha commentato il legale.

Il dolore della famiglia

"Ci restano solo amarezza, tristezza, lacrime e rabbia" ha commentato Luigi Ciatti, padre del giovane Niccolò. "Non riusciamo a dare un minimo di giustizia a Niccolò". L'uomo ha confessato di provare rabbia pensando anche al dolore della moglie: "Da questa storia non ne saremmo mai usciti" continua, "ma adesso è ancora peggio, siamo distrutti in tutto e per tutto. Non so perché ci meritiamo tutto questo". Anche il sindaco di Firenze Dario Nardella ha espresso la sua vicinanza alla famiglia del giovane: "Questa notizia lascia davvero sconcertati e disorientati. Sono vicino alla famiglia Ciatti con la quale condivido la battaglia per una giustizia giusta e veloce contro gli assassini del ragazzo e auspico quantomeno una spiegazione esauriente di quanto accaduto".


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