Omicidio Mario Cerciello Rega: concessi i domiciliari a Hjorth. Sconcertati gli avvocati della famiglia del carabiniere
15 luglio 2024, ore 18:30
Gabriel Christian Natale Hjorth sconterà la pena nell'abitazione della nonna a Fregene, sul litorale romano
Sono stati concessi gli arresti domiciliari a Gabriel Christian Natale Hjorth, uno dei responsabili della morte del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso a Roma nel luglio del 2019. Il 3 luglio scorso la pena di Hjorth era già stata ridotta a 11 anni e 4 mesi. Gli avvocati successivamente hanno avanzato una istanza poi accolta dalla Corte d'Assise di Appello. I giudici hanno quindi stabilito che la detenzione debba avvenire, così come chiesto, nell'abitazione della nonna del ragazzo a Fregene, sul litorale romano. Per la stessa vicenda Lee Elder Finnegan ha avuto una riduzione a 15 anni e due mesi di carcere. I legali della moglie del carabiniere ucciso si definiscono sconcertati dalla decisione della corte, sottolineando anche il profondo senso di sfiducia nella giustizia che la donna ha provato dopo la notizia.
LA DELUSIONE DEGLI AVVOCATI
"Lo sconcerto è tanto dopo la decisione della seconda Corte d'Assise di Roma di accogliere le richieste dei domiciliari per Gabriel Natale Hjorth. Rosamaria, la moglie di Mario Cerciello Rega è totalmente sconvolta dalla notizia che ha appreso. Come sua abitudine, non intende commentare, ma è pervasa da un profondo senso di sfiducia". Così l'avvocato Massimo Ferrandino, difensore di Rosamaria Esilio, vedova del carabiniere. "Non conosciamo ancora, le motivazioni che la corte ha preso per ridurre drasticamente le pene ai due americani e già uno dei due viene mandato ai domiciliari nella splendida cornice di Fregene – prosegue -. Mario Cerciello Rega, valorosissimo servitore di Stato, è morto sotto i colpi di undici coltellate, ma evidentemente non si era inteso che i fendenti non fossero terminati il 26 luglio di cinque anni fa! Viene piuttosto voglia di pensare che ci sia 'una giustizia al contrario".