04 settembre 2024, ore 16:11 , agg. alle 16:23
36 anni, pregiudicato e legato alla ‘ndrangheta, la vittima della lite nel parcheggio di una palestra a Cernusco sul Naviglio
Una lite degenerata è lo scenario più probabile nel quale si inquadra l’omicidio. Questa mattina a Cernusco sul Naviglio, hinterland di Milano, in una Smart parcheggiata davanti la palestra “Testudo” di pugilato, in via Besozzi, due uomini discutono. A un certo punto uno dei due estrae una pistola e spara al fianco dell’altro, che reagisce d’istinto, prende il coltello e uccide chi lo aveva appena aggredito, colpendolo alla gola.
LA VITTIMA
La vittima – Antonio Bellocco- è un 36enne pregiudicato, legato al clan di Rosarno della ‘ndrangheta calabrese. Era anche vicino agli ambienti ultrà dell’Inter. Il ferito sospettato di omicidio è Andrea Beretta: un capo della curva nerazzurra, ha 49 anni. Ora è ricoverato in ospedale al San Raffaele per la ferita al fianco: le sue condizioni non sono gravi, è arrivato in codice giallo, con una piccola frattura e la ferita da proiettile da medicare.
LA RICOSTRUZIONE
Secondo una prima ricostruzione, i due erano amici o quantomeno conoscenti. Li univa la Curva Nord dell’Inter a san Siro. Frequentavano la stessa palestra, a volte andavano insieme a giocare a calcetto. Questa mattina i due si sono incontrati nella “Testudo”, dalla quale sarebbero usciti per salire a bordo della vettura parcheggiata nel cortile. Hanno avuto un diverbio e la tensione si è fatta altissima. Si ipotizza che abbiano litigato per questione legata a soldi e affari, forse non proprio puliti. Sul posto sono accorsi i carabinieri della compagnia di Pioltello e i mezzi del 118, che hanno potuto solo constatare il decesso di Bellocco. Fortunatamente, non sono state coinvolte altre persone nella sparatoria.
IL SOSPETTATO
Andrea Beretta presto dovrà rispondere dell’accusa di omicidio. Ha già parlato per pochi istanti con il suo legale. Ha dichiarato di essersi difeso “sennò mi ammazzava” avrebbe detto all’avvocato Mirko Perlino per spiegare quanto successo. Il delitto è maturato in ambienti che hanno la malavita sullo sfondo. Beretta è considerato vicino a Vittorio Boiocchi, altro capo ultrà dell’Inter ucciso in un regolamento di conti meno di due anni fa a Milano.