15 agosto 2024, ore 13:30
Gli inquirenti stanno raccogliendo il DNA dei residenti a Terno d'Isola per poi confrontarlo con eventuali tracce sul corpo e sui vestiti della vittima. Tornano alla memoria le indagini su Yara Gambirasio e l'incriminazione di Massimo Bossetti
INDAGINI SENZA SVILUPPI
Due settimane di indagini per ora non hanno chiarito il mistero sull’uccisione di Sharon Verzeni, avvenuta il 30 luglio a Terno d’Isola, in provincia di Bergamo. La donna era uscita di casa in tarda serata, per fare una passeggiata e prendere un po’ di fresco; aveva gli auricolari, per ascoltare musica. All’improvviso qualcuno l’ha aggredita alle spalle, l’ha accoltellata ed è fuggito, senza lasciare tracce evidenti. In un primo momento, come capita sempre in questi casi, le indagini si sono concentrate sul compagno della donna; la sua ricostruzione dei fatti ( “mi ero addormentato, sono rimasto sempre a casa quando lei è uscita”) non ha presentato lati oscuri e soprattutto è stato confermato dalle immagini di una telecamera di sicurezza, dalla quale si evince che l’uomo in effetti non è uscito dall’abitazione.
LA CARTA DEL DNA
Gli inquirenti giocano dunque la carta degli esami scientifici e delle tracce biologiche. Mentre il RIS di Parma sta analizzando eventuali tracce sul corpo e sugli indumenti della vittima, è iniziata la raccolta e la profilazione del DNA degli abitanti del paese: i dati verranno poi confrontati con ciò che sarà stato trovato sui vestiti della vittima. Particolare attenzione viene rivolta ai residenti nel quartiere di via Castegnate, dove è avvenuto il delitto. Nessuno ha visto l'assassino scappare il presunto assassino, nessuno è stato inquadrato dalle telecamere di sicurezza della zona. Una ipotesi al vaglio potrebbe quindi essere quella che la persona abiti nelle vicinanze.
IL PRECEDENTE NELLA BERGAMASCA
Questa ricerca attraverso il DNA degli abitanti richiama alla memoria il caso di Yara Gambirasio, anche quello peraltro nella bergamasca. Tramite queste analisi, che coinvolsero ben 22 mila persone, venne individuato – e poi condannato- Massimo Bossetti. Gli abitanti di Terno d’Isola, almeno alcuni, accettano di buon grado di andare presso la caserma dei carabinieri e depositare una propria traccia. Questa una testimonianza raccolta dall’Eco di Bergamo: “Hanno fatto il test del dna a mia moglie e anche io mi sono sottoposto quando me l'hanno chiesto. Per il test siamo andati in caserma. Nessun problema, non abbiamo nulla da nascondere. Anzi, ben vengano questi controlli".