Onu lancia allarme Libia, 280 civili morti nel 2019
23 dicembre 2019, ore 14:00
Il premier libico Sarraj spiega che Tripoli aveva chiesto le armi a tanti Paesi, inclusa l'Italia
In un comunicato firmato dal portavoce dell'Ufficio dell'Alto Commissariato dell'Onu per i diritti Umani si legge che "siamo preoccupati per il deterioramento della situazione dei diritti umani in Libia, compreso l'impatto del conflitto in corso sui civili, gli attacchi contro i difensori dei diritti umani e i giornalisti, per il trattamento di migranti e rifugiati, le condizioni di detenzione e l'impunita'". Il comunicato porta la firma del portavoce Rupert Colville e aggiunge che nel 2019, l'ufficio insieme alla missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia ha finora documentato almeno 284 morti civili e 363 feriti a seguito del conflitto armato in Libia. Con un aumento di oltre un quarto del numero di vittime registrato nello stesso periodo dell'anno scorso. Gli attacchi aerei sono stati la principale causa di vittime civili, con un bilancio di 182 morti e 212 feriti, seguiti da combattimenti sul terreno, ordigni esplosivi improvvisati, rapimenti e uccisioni. "Noi avevamo chiesto le armi a tanti Paesi, inclusa l'Italia, che pure ha diritto di scegliere la politica che più le aggrada e con cui i rapporti restano comunque ottimi" ha detto il premier libico Fayez Sarraj parlando con il Corriere della Sera delle armi fornite dalla Turchia. "Da Roma, in verità, non sono mai giunte risposte ufficiali, con Di Maio abbiamo avuto un ricco scambio d'opinioni." ha proseguito.
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