Oscar 2024, Oppenheimer di Christopher Nolan candidato come miglior film
15 febbraio 2024, ore 15:00
La pellicola campione d'incassi lo scorso anno si è aggiudicata ben 13 nomination tra cui quella più ambita
Dopo la settimana sanremese, torniamo al cinema continuando la nostra carrellata per approfondire tutte e dieci le pellicole che hanno ricevuto la candidatura come miglior film agli Oscar 2024. Dopo aver analizzato Anatomia di una caduta e Povere Creature, adesso tocca Oppenheimer, il biopic diretto da Christopher Nolan.
LA TRAMA DEL FILM
Ambientato negli anni '40, la narrazione offre uno sguardo intimo sulla vita e sulle scelte morali dello scienziato J. Robert Oppenheimer, interpretato con maestria da Cillian Murphy. Nel clima teso della Seconda Guerra Mondiale, gli Stati Uniti, convinti che la Germania Nazista stia avanzando nel campo delle armi nucleari, avviano il Progetto Manhattan, un'impresa segreta volta a sviluppare la prima bomba atomica della storia. Oppenheimer, con il suo genio e la sua complessità, viene scelto per guidare questa missione cruciale. Nato a New York da genitori di origini tedesche ed ebraiche, il suo coinvolgimento in questo progetto lo mette di fronte a una serie di dilemmi etici e personali. Mentre lavora freneticamente con la sua squadra nei laboratori ultra segreti di Los Alamos, nel deserto del New Mexico, Oppenheimer si trova a bilanciare il suo desiderio di proteggere il suo paese con le conseguenze devastanti della sua scoperta. Il film esplora i rapporti umani, le tensioni e i conflitti morali che hanno caratterizzato questo momento cruciale della storia. Mentre la bomba atomica si avvicina alla sua realizzazione, Oppenheimer si confronta con la sua coscienza e con le implicazioni di ciò che sta creando. Le terribili conseguenze di quest'arma rivoluzionaria continuano a echeggiare fino ai giorni nostri, mettendo in luce la responsabilità etica degli scienziati e dei leader di fronte al potere distruttivo della tecnologia.
ESUBERANZA FORMALE E MATURITÀ NARRATIVA
Potente e dirompente. Sublime e inquietante
Un’onda d'urto che non lascia scampo allo spettatore. Nolan gioca con la forma filmica per esaltare la narrazione. Un film di pieni e di vuoti, di silenzi e di rumori. Un ritmo che ti tiene incollato allo schermo anche quando rallenta in modo insostenibile. Una narrazione costruita con grande precisione, che si muove come il ticchettio di una bomba che in modo lento e inesorabile scandisce il tempo, costruendo attesa e trepidazione, fino alla deflagrazione. Nolan realizza il film definitivo della sua carriera. Un’esuberanza formale che si contamina divinamente con una maturità ideologica e narrativa, due aspetti che finora il regista britannico aveva faticato a tenere insieme e che qui invece coesistono perfettamente. I diversi piani temporali tanto cari alla sua poetica tornano anche in Oppenheimer ma stavolta non sono fini a sé stessi (com'era stato per Dunkirk) ma sono ben calibrati e perfettamente calati all’interno di una narrazione complessa e sfaccettata. La pellicola si nutre chiaramente di retorica ma senza ostentarla eccessivamente Nolan sceglie una storia passata ma il parallelismo con l'oggi è talmente evidente da dimenticare di essere catapultati negli anni 40 del secolo scorso. Il finale getta in faccia allo spettatore una verità scomoda, con cui dover fare i conti senza poter sfuggire.
QUANTE POSSIBILITÀ DI VITTORIA?
Secondo tutti gli analisti il super favorito alla vittoria per il miglior film sarebbe proprio Oppenheimer che con le sue 13 nomination si prepara ad essere il grande protagonista della notte degli Oscar. Nolan in tutta la sua carriera non ha mai vinto l’ambito premio neanche come miglior regista. Potrebbe essere questa l’occasione giusta anche grazie ad una pellicola che mette in luce tutta la grandezza di un autore con la A maiuscola che ormai è diventato anche il vero e proprio ambasciatore del grande schermo.