Oscar 2025, Emilia Perez: trama, cast e recensione del film candidato

Oscar 2025, Emilia Perez: trama, cast e recensione del film candidato Photo Credit: Agenzia Fotogramma.it
27 febbraio 2025, ore 16:00
Fino a un mese fa era considerato il superfavorito assoluto, oggi le probabilità di vittoria sono remote e quasi impossibili
Ci siamo. Domenica notte finalmente sapremo chi saranno i nomi che trionferanno alla 97esima edizione dei Premi Oscar. In un anno caratterizzato da sconvolgimenti nel settore, scandali sui social media e turbolenze politiche, la serata più importante di Hollywood si sta configurando come il gran finale di una stagione piena di caos e brillantezza. Anche la nostra rassegna di articoli che approfondisce le dieci pellicole che hanno conquistato la nomination nella categoria del miglior film, volge quasi al termine. Oggi tocca a “Emilia Perez” di Jacques Audiard. Fino a un mese fa era considerato il superfavorito assoluto, oggi le probabilità di vittoria sono remote e quasi impossibili. Tutta colpa delle polemiche che hanno travolto Karla Sofia Gascon e che hanno finito per affossare il film che invece ha sbancato a Cannes e ha ottenuto la cifra record di 13 candidature: mai nessun film in lingua non inglese aveva preso tutte queste nomination.
EMILIA PEREZ, LA TRAMA
Rita è un avvocato al servizio di un grande studio, più interessato a scagionare i criminali che a consegnarli alla giustizia. Un giorno riceve un'offerta del tutto inaspettata. Verrà chiamata ad aiutare un potente boss del cartello messicano della droga a ritirarsi dai suoi loschi affari e sparire per sempre. L’uomo ha in mente di attuare il progetto su cui lavora da anni: diventare la donna che ha sempre sognato di essere. Insoddisfatta del suo lavoro, Rita decide di accettare l’incarico, ignara del fatto che questa scelta cambierà per sempre la sua vita e quella di altre persone.
EMILIA PEREZ, LA RECENSIONE
Un ciclone improvviso che ha colto tutti di sorpresa. Un gioco di ingegno dove si vede chiaramente la grande abilità di Jacques Audiard, regista 72enne che ha già vinto tanto ma che non sembra aver perso smalto, anzi. Con questa pellicola crea una perfetta amalgama di generi, diversi tra loro ma che con maestria riescono a coesistere brillantemente. È un film di transizione e sulla transizione dove il tema dell'identità di genere viene trattato attraverso il musical e la commedia. Emilia Perez porta avanti e allo stesso tempo rinnova le traiettorie del cinema del suo regista, creando una fusione perfetta in tra il musical, che esplode in modo naturale nel corso del film, con la commedia, il gangster movie sul narcotraffico e il dramma, senza perdere di vista anche la tematica LGBTQ+. Tutti questi generi riescono ad essere perfettamente credibili, sia nella forma che nella sostanza, senza pestarsi i piedi a vicenda. Anzi, probabilmente riescono addirittura a valorizzarsi. Si tratta di un melodramma ricercato, pieno di costumi favolosi, costellato di momenti di caustico umorismo e incantevolmente stravagante.
Un film che, esattamente come avviene ad uno dei protagonisti, cambia pelle sotto i nostri occhi, reinventandosi costantemente e aprendo a scenari sempre inediti. Ma Emilia Perez è anche una riflessione sulla voce e su come essa riesca quasi ad avere un ruolo identitario, come fosse un tratto distintivo da cui non si può scappare, pur cambiando pelle e corpo. Tra le maglie del racconto, si cela anche una lettura squisitamente politica, sia sulla società in senso lato, che sul ruolo della donna nello scenario contemporaneo. Un racconto di lotta contro gli stereotipi e le ingiustizie, ma anche un film che offre scene in discoteca che sembrano superficiali, ma che in realtà sono cariche di significato. Basta uno sguardo tra due donne oppure un karaoke di Selena Gomez per esprimere tutto ciò che provano. Corpi fragili, identità forti e complesse, che esplodono in modo potente sullo schermo. Non è facile creare tutto questo risultando credibile, far riflettere lo spettatore mentre viene travolto da un numero musicale, oppure innestare una profonda analisi sulla contemporaneità mentre si è nel bel mezzo di una sparatoria. Jacques Audiard ci è riuscito e il risultato è un film potente che non forse non eguali. Emilia Perez possiede tutto, pur non assomigliando a nulla.