Paderno Dugnano, il diciassettenne che ha ucciso padre, madre e fratellino, "Mi sentivo un estraneo, dovevo liberarmi e risolvere il problema"

Paderno Dugnano, il diciassettenne che ha ucciso padre, madre e fratellino, "Mi sentivo un estraneo, dovevo liberarmi e risolvere il problema"

Paderno Dugnano, il diciassettenne che ha ucciso padre, madre e fratellino, "Mi sentivo un estraneo, dovevo liberarmi e risolvere il problema"   Photo Credit: https://agenziafotogramma.it/


02 settembre 2024, ore 17:30

Il ragazzo, dopo la strage familiare, ha confessato ai carabinieri cosa lo ha spinto a compiere il triplice omicidio e ora si trova nel Centro di Prima Accoglienza del carcere minorile Beccaria in attesa dell'udienza di convalida

La comunità di Paderno Dugnano, vicino a Milano, è ancora sconvolta dalla tragedia che si è consumata nella notte tra sabato e domenica, quando un ragazzo di 17 anni ha ucciso suo padre Fabio, di 51 anni, sua madre Daniela, di 49, e il fratellino Lorenzo, di soli 12 anni, all'interno della loro abitazione familiare. Il giovane ha confessato il triplice omicidio dopo essere stato sottoposto a un lungo interrogatorio presso la caserma dei carabinieri. "Sì, li ho uccisi io. Mi sentivo un estraneo in questa famiglia. Dovevo liberarmi. Dovevo risolvere il problema", avrebbe dichiarato il ragazzo, smentendo così la prima versione dei fatti che aveva fornito, in cui sosteneva di aver ucciso il padre dopo aver scoperto che quest'ultimo aveva assassinato la madre e il fratellino. Tuttavia, fin dall'inizio, le sue dichiarazioni erano apparse piene di incongruenze e lacune. Questa mattina, durante una conferenza stampa, gli inquirenti hanno chiarito che, al momento dell'arrivo dei carabinieri sulla scena del crimine, il giovane li stava aspettando con un atteggiamento "pacato e lucido". Attualmente, il ragazzo si trova nel Centro di Prima Accoglienza del carcere minorile Beccaria, dove vengono accolti i minorenni arrestati o fermati in attesa dell'udienza di convalida. Ora si presenta come "provato e collaborativo".

IL MALESSERE DEL 17ENNE


Sotto il profilo giudiziario, non è ancora emerso un movente chiaro e tecnicamente valido per questo atto drammatico. Tuttavia, dal punto di vista sociologico e psicologico, le indagini sono ancora in corso. Il ragazzo stesso non sembra riuscire a fornire una spiegazione chiara del suo gesto. Ha parlato di un "malessere" che lo tormentava da alcuni giorni, un pensiero ossessivo di uccidere, sebbene non lo avesse legato direttamente alla sua famiglia. Il pubblico ministero della Procura della Repubblica per i minorenni, Sabrina Ditaranto, ha dichiarato durante la conferenza stampa che la festa di compleanno del padre, avvenuta la sera prima degli omicidi, potrebbe aver intensificato il malessere del giovane. Secondo l’esperienza della Ditaranto, i festeggiamenti possono essere un momento particolarmente difficile per chi sta soffrendo. Il ragazzo, comunque, non ha colpevolizzato direttamente i familiari, ma ha parlato di un senso di estraneità rispetto al mondo che lo circondava.

LA DINAMICA DEI FATTI

Il giovane ha inizialmente chiamato il 112, dichiarando: "Venite, ho ucciso mio padre". Dopo aver atteso l’arrivo delle forze dell’ordine all’esterno della casa, con l'arma del delitto accanto, il ragazzo ha subito ammesso di essere il responsabile della morte del padre. Tuttavia, ha cercato di sviare le indagini inventando una storia in cui sosteneva di aver trovato il padre seduto su una sedia, con accanto il coltello usato per uccidere la madre e il fratellino, e di averlo poi ucciso in preda alla rabbia. Tuttavia, le sue dichiarazioni sono apparse contraddittorie, e alla fine il giovane ha ammesso la verità. I primi esami condotti dal medico legale sui corpi delle vittime e i rilievi effettuati dalla scientifica all'interno dell'abitazione hanno rivelato che il fratellino di 12 anni ha ricevuto il maggior numero di coltellate, decine di ferite inflitte mentre si trovava ancora nel letto. I genitori, invece, sono stati trovati a terra, anch'essi in abbigliamento da notte.

LA RICOSTRUZIONE DEGLI INQUIRENTI

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il giovane avrebbe prima aggredito il fratello minore, che dormiva. Questo ha causato un trambusto che ha svegliato i genitori, intervenuti nella stanza del figlio minore. A quel punto, il ragazzo ha colpito prima la madre e poi il padre, quest'ultimo di spalle, mentre cercava di soccorrere il figlio minore. La pubblica accusa ha sottolineato come non ci fossero segnali evidenti di un comportamento allarmante da parte del giovane, che è sempre stato molto riservato. Eventuali cambiamenti nel suo atteggiamento potrebbero quindi essere passati inosservati, senza destare particolari sospetti.


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