Palazzo Chigi, il governo-Meloni entra nella top ten degli esecutivi più longevi, ma Berlusconi resta in tesa

Palazzo Chigi, il governo-Meloni entra nella top ten degli esecutivi più longevi, ma Berlusconi resta in tesa

Palazzo Chigi, il governo-Meloni entra nella top ten degli esecutivi più longevi, ma Berlusconi resta in tesa Photo Credit: Agenzia Fotogramma


A Bagnoli intanto ecco un nuovo siparietto di battute fra la presidente del Consiglio e il Governatore della Campania Vincenzo De Luca. “Sono il civile De Luca, benvenuta in Regione”; “Grazie Presidente, ma venga pure a fare una foto con noi, si accomodi”

Il secondo governo di Silvio Berlusconi rimane ancora saldamente alla guida della classifica, ma da oggi quello di Giorgia Meloni entra nella top ten dei dieci esecutivi più longevi d'Italia. La premier è, infatti, a Palazzo Chigi da 633 giorni, ovvero dal 22 ottobre 2022 a oggi e supera, così, l'Andreotti VI nella lista dei governi più lunghi.

Foti

"Il governo Meloni - sottolinea il capogruppo FdI alla Camera, Tommaso Foti - si afferma come uno dei più longevi della Repubblica". Quello durato più a lungo di tutti resta il Berlusconi II con 1409 giorni seguito da un altro governo del Cavaliere, il quarto: sostenuto da Pdl, Lega nord ed MpA durò dall'8 maggio 2008 al 12 novembre 2011 ovvero 1283 giorni. Ancora sopra i mille giorni, medaglia di bronzo, al primo governo Craxi che durò dal 4 agosto 1983 al 27 giugno 1986, era sostenuto da Dc, Psi, Psdi, Pri e Pli e durò 1058 giorni.


Renzi

Al quarto posto il governo Renzi con 1019 giorni. Dietro a Renzi il governo Prodi I che durò 874 giorni, dal 18 maggio del 1996 al 9 ottobre del 1998. Di poco sotto, all'ottavo posto nella classifica dei governi più lunghi troviamo il terzo governo di Aldo Moro che durò 834 giorni, dal 23 febbraio del 1966 al 5 giugno 1968. A seguire il secondo governo di Romano Prodi che durò 617 giorni, dal 17 maggio del 2006 all'8 maggio del 2008. E ancora un governo De Gasperi, il settimo: sostenuto da Dc e Pri durò dal 26 luglio del 1951 al 29 giugno del 1953 con 705 giorni. Al nono posto il primo governo Segni con 688 giorni.

Napoli

Intanto oggi è stata la prima volta da premier a Napoli per Giorgia Meloni, ma lei aveva già chiuso la sua campagna elettorale per le elezioni politiche sempre a Bagnoli nel settembre 2022. Questa volta l’occasione è stata la firma del protocollo con cui viene stanziato un miliardo e duecento milioni per riqualificare l’ex Italsider, attualmente, dopo 34 anni, ancora una promessa mancata. La visita è stata anche l'occasione per un nuovo incontro tra Meloni e Vincenzo De Luca: e pure oggi tra la premier e il presidente della Campania c'è stato uno scambio di battute. «Sono il civile De Luca, benvenuta», ha detto il Governatore a Meloni. «Grazie presidente», ha risposto lei. Poi, la premier ha invitato, il governatore, visibilmente contrariato, a fare una foto sul palco, con pure il commissario di governo, cioè il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Tutto mentre all’esterno ha manifestato un corteo di protesta, con qualche tensione con la polizia.

L'intesa

 Ma vediamo i dettagli dell'accordo. Dalle ciminiere dell'Italsider di Bagnoli il fumo ha cessato di uscire il 20 ottobre 1990 e oggi dopo oltre 30 anni di intese, accordi di programma, risorse stanziate e fallimenti di società di scopo si intravede la luce in fondo al tunnel. Una luce che restituirà al quartiere, nato sotto la spinta dell'industria siderurgica, un nuovo volto che guarda alla tutela dell'ambiente, alla sostenibilità, all'innovazione e allo sviluppo con l'insediamento di imprese green e della blu economy, di centri di ricerca e di alta formazione, e alla restituzione del mare che bagna quel pezzo di Napoli. Arriva così la firma del protocollo tra il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il sindaco di Napoli e commissario straordinario per Bagnoli, Gaetano Manfredi, che ha come finalità di assicurare "la celere realizzazione" degli interventi inseriti nel programma di risanamento ambientale e rigenerazione urbana del comprensorio. "Stiamo lavorando per ricostruire la speranza - ha affermato Manfredi -, questo quartiere non sopporterebbe una nuova delusione: questa comunità troppe volte ha visto istituzioni proclamare la svolta e vive il tormento e il logorio di una rinascita promessa ma mai concessa". Al centro della vasta area che si estende per circa 250 ettari, sorgerà il Parco urbano pensato per diventare il cuore verde della città. Qui si integreranno le diverse funzioni del quartiere: residenze, servizi, strutture ricettive. La struttura commissariale dispone di tutti i progetti sia per le bonifiche a terra che per quelle a mare, per il waterfront, per il Parco urbano e per le infrastrutture (trasporti, sistema idrico ed elettrico). Le bonifiche a terra sono in parte completate e in parte in corso o in fase di attivazione (la scadenza prevista è il 2024); inoltre si stanno realizzando la rete e le cabine elettriche. I fondi impegnati dal governo Meloni, con il protocollo di oggi - oltre un miliardo e 200 milioni - saranno utilizzati per realizzare le infrastrutture viarie ed idrauliche (entro il 2030); per il Parco urbano (entro il 2029); per il water front (entro il 2031) e per la bonifica a mare e la realizzazione della spiaggia (entro il 2031). Bonifica a mare per cui è necessario decidere il futuro della colmata: si tratta di una vasta superficie di 195mila metri quadrati riempita di cemento e scarti dell'altoforno, realizzata alla metà degli anni Sessanta riempiendo il tratto di mare tra i due pontili a servizio dello stabilimento e su cui è in corso un approfondimento per valutare la possibilità di una rimozione parziale. "Mai come oggi nessuna incertezza - ha chiosato Manfredi - oggi definiamo una road map robusta, affidabile e precisa che potrà portarci al definitivo rilancio di quest'area".


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