Pandemia da coronavirus, profitti e implicazioni politiche in gioco, si intensifica la corsa al vaccino
Pandemia da coronavirus, profitti e implicazioni politiche in gioco, si intensifica la corsa al vaccino
03 maggio 2020, ore 14:10 , agg. alle 14:49
I governi stanno incrementando gli sforzi in tutto il mondo per fermare la pandemia, dubbi sulla possibilità di produrre miliardi di dosi
Si sta intensificando la corsa alla realizzazione di un vaccino contro il coronavirus. Il Paese che lo realizzerà troverà il Santo Graal. E’ quanto si legge in un articolo apparso oggi sulla prima pagina del New York Times.
Tutto il mondo a caccia di un vaccino contro il coronavirus
Quattro mesi dopo che un misterioso nuovo virus ha cominciato la sua corsa mortale attorno al mondo, la ricerca per un vaccino si è intensificata come mai accaduto in precedenza nell’ambito della ricerca medica, con un grande dispendio di risorse pubbliche e con il coinvolgimento del mondo economico e politico. Sette dei circa 90 progetti messi a punto da governi, case farmaceutiche e laboratori universitari, hanno raggiunto lo stadio delle prove cliniche. Con i leader politici, non ultimo il presidente Trump, che hanno aumentato il pressing affinché si raggiungano progressi, essendo in gioco grandi possibilità di profitto per l’industria dei produttori di farmaci. I ricercatori hanno segnalato che si stanno muovendo a una velocità senza precedenti.
Dubbi sulla possibilità di produrre miliardi di dosi
Tutta l’iniziativa volta a scoprire un vaccino rimane legata all’incertezza su quando sarà provata la reale efficacia di un vaccino contro il coronavirus, su come sarà possibile renderlo disponibile a milioni o miliardi di persone e su come questa corsa sacrificherà la sicurezza del vaccino, comprimendo in dieci mesi un processo di ricerca che può durare anni. Molti esperti sostengono che il più immediato risultato da mettere in campo potrebbe essere lo sviluppo di trattamenti in grado di velocizzare la guarigione, un approccio che ha generato ottimismo nell’ultima settimana, dopo gli incoraggianti risultati delle ricerche sull’utilizzo del Remdesivir, un farmaco antivirale nato per combattere Ebola.
Chi scoprirà il vaccino avrà trovato il Sacro Graal
In un’era di intenso nazionalismo, la geopolitica della corsa al vaccino si sta espandendo mostrando una complessità pari a quella del campo medico. I mesi di reciproca denigrazione tra Stati Uniti e Cina, sulle origini della pandemia, hanno avvelenato gli sforzi di cooperazione tra i due Paesi. Il governo americano è in allarme, le innovazioni americane devono essere protette dai ladri, principalmente se arrivano da Pechino. La ricerca biomedica è stata a lungo focalizzata sul furto di informazioni, soprattutto da parte del governo cinese. I vaccini e i trattamenti per il coronavirus sono oggi il Santo Graal, ha detto venerdì scorso John C Demers, assistant attorney general della National Security Division, secondo cui, mettendo da parte la valuta commerciale, avrà una grande rilevanza geopolitica il fatto di essere il primo Paese a sviluppare un trattamento o un vaccino. Useremo tutti gli strumenti in nostro possesso per proteggere la ricerca americana, ha assicurato il procuratore.
In America si lavora alla produzione del vaccino prima che venga scoperto
L’intensità degli sforzi della ricerca globale è pari a quella dei governi e delle società impegnate a incrementare linee di produzione, mentre ancora non hanno nulla da produrre. Stiamo partendo per realizzare produzioni che coinvolgono grandi compagnie, ha detto il dottor Anthony Fauci, massimo esperto del governo sulle infezioni causate da virus, parlando in settimana alla NBC. Non serve aspettare di avere una risposta per avviare la produzione, ha aggiunto. Due aziende leader negli Stati Uniti, Johnson & Johnson e Moderna, hanno promesso miliardi di dosi di un vaccino non ancora esistente, entro la fine del prossimo anno.