Paolo Bonolis a RTL 102.5: "Il ceffone che Will Smith ha dato agli Oscar? Credo che abbia voluto gestire il rapporto con la moglie, più che prendersela con il conduttore"
Paolo Bonolis a RTL 102.5: "Il ceffone che Will Smith ha dato agli Oscar? Credo che abbia voluto gestire il rapporto con la moglie, più che prendersela con il conduttore"
22 aprile 2022, ore 10:00
Ieri sera Paolo Bonolis è stato co-conduttore de “La Suite 102.5” con Francesca Cheyenne, Gigio D’Ambrosio e Luca Viscardi
Paolo Bonolis è stato co-conduttore a RTL 102.5 durante la “Suite 102.5”. “È la prima volta per me in una trasmissione radiofonica”, ha detto Bonolis. “Mi sto guardando attorno e c’è una tecnologia che non sono abituato a immaginare, sono analogico per natura. È pieno di cose stranissime, luci, computer”.
PAOLO BONOLIS: SANREMO E TV
Paolo Bonolis nel 2005 e nel 2009 ha condotto Sanremo. Lo vedremo ancora sul palco dell’Ariston? “Sono stati tutti molto belli, anche gli altri. Credo che ogni cosa abbia fatto il tempo suo nella mente e nell’anima di chi dovrebbe scriverlo e costruirlo. Noi abbiamo fatto il nostro grazie alla collaborazione anche di autori importanti, tra cui Marco Salvati e Sergio Rubino”, ha raccontato Bonolis. “Quello che dovevamo fare l’abbiamo fatto, adesso i tempi sono differenti. C’è un bravissimo direttore artistico come Amadeus, va tutto bene in questo modo”.
Paolo Bonolis ha condotto anche molti programmi televisivi, tra cui “Bim Bum Bam". “Ricordo quando cominciai a fare ‘Bim Bum Bam’, la prima volta che andai a lavorare in televisione in Rai. L’ho condotto per circa sette anni, erano altri anni”, ha detto Bonolis. “Uan? È in pensione. Il pupazzo originale di Uan era nel museo di Mediaset ed è stato trafugato, hanno chiesto un riscatto, non lo hanno pagato e quindi ne hanno preso un altro”.
Tra le sue conduzioni, Bonolis vanta anche quella di “Avanti un altro”, attualmente in onda. “Penso sia uno dei giochi più difficili che c’è in televisione, secondo me”, ha detto Bonolis. “Coloro che giocano si confondono perché non riescono a distinguere la logica dell’utilizzo del tempo”.
LE INTERVISTE NELLA CARRIERA DI PAOLO BONOLIS
Nelle molte interviste che Paolo Bonolis ha fatto nella sua vita, qual è quella che gli è rimasta più impressa? “Ce ne sono molte. Tanto mi piacque Gianfranco Funari a ‘Il Senso della vita’, anche quella con Gigi Proietti e quella con padre Gabriele Amorth a ‘Domenica In’. Ma anche quando venne Lenny Kravitz, che mi è rimasto impresso per i suoi capelli crespi perché, il giorno prima, il cantante era andato da Fiorello e si era arrabbiato con lui perché aveva indossato una parrucca simile alla sua chioma. Noi facemmo un’intervista sull’integrazione razziale molto bella, si lasciò andare, si mise al pianoforte e cantammo ‘Imagine’”, ha raccontato Bonolis. “Ho intervistato anche Marilyn Manson, fantastico. È sempre stato un personaggio affascinante nel suo modo di proporsi, ma di grande educazione. Mentre un po’ meno lo è stato Hugh Grant, con lui ho fatto una delle cose che mi hanno divertito di più in assoluto a Sanremo, perché non voleva fare niente: gli ho fatto fare il corso ‘English Lesson Number One’, domandandogli come mai loro non avessero problemi prendendo il thè ad avere il gatto sul tavolo. Non capiva cosa stesse succedendo, il pubblico si stava divertendo molto e per punirlo ancora di più, gli ho fatto cantare un pezzo da Antonella Clerici. Interessante fu anche l’intervista a Will Smith a Sanremo. Cosa ne penso del ceffone che ha dato a Chris Rock durante gli Oscar? Credo che abbia voluto gestire il rapporto con la moglie, più che prendersela con il conduttore”.
CURIOSITÀ SU PAOLO BONOLIS
Molti i messaggi che sono arrivati per Paolo Bonolis durante la trasmissione. “Fa piacere ricevere tutto questo affetto”, ha detto Bonolis. “Quando riesci a far felice qualcuno in qualunque traiettoria tu ti proponga è una gioia. L’importante è che se ne rendano conto. La leggerezza che mi piace impiegare nella vita ha un rimbalzo interessante, ce n’è bisogno sempre. Non di vivere a caso, ma di prendere con serenità l’esistenza”.
Un ascoltatore ha ricordato a Bonolis i tempi in cui lavorava nei villaggi turistici. “Ricordo benissimo. Coloravo tutte le mattine le palline e le mostravo sul banco per prendere il caffè, per queste cose”, ha raccontato Bonolis.
Tra le tante passioni che ha Paolo Bonolis, c’è anche quella per i film horror. “L’amore per il cinema dell’orrore nasce tanto tempo fa quando l’ex assessore alla cultura di Roma, Nicolini, mi chiese di organizzare con lui il primo festival del cinema horror. Un racconto che ha visto vincere in quell’edizione come miglior film ‘Non aprite quella porta’. Con Nicolini organizzai anche il premio per il film più brutto, si intitolava ‘Orrore dalle fogne’, la trama era inesistente. Un film talmente brutto che ai miei occhi era bello, una storia particolare”, ha raccontato Bonolis.
PAOLO BONOLIS E IL CALCIO
“Mi sento con Simone Inzaghi. Non mi chiede consigli e non gliene lascio”, ha detto Bonolis. “Non sono in grado di dare consigli. Commento, per il momento in modo piacevole”.
Un commento sull’ultima partita Inter-Milan? “L’annullamento del gol? È stata una svista arbitrale, o no? Chi può dirlo? Gli arbitri decidono in base a quello che presumono essere accaduto”, ha detto Bonolis. “Cercare di discutere su un 3-0 è cercare delle acrobazie di pensiero abbastanza complesse. Come ci si sente ad essere vicini a vincere lo scudetto? Ci si sente molto meglio dopo averlo vinto. Esserci vicini è un dovere di società che investono denaro, che hanno come obbligo di doverci provare. È sempre piacevole il viaggio più che l’arrivo”.