Paolo Sorrentino torna al cinema. Da oggi, 24 ottobre, arriva nelle sale il suo Parthenope
24 ottobre 2024, ore 10:30
Nel cast del film del regista napoletano troviamo Celeste Dalla Porta, Silvio Orlando, Stefania Sandrelli e Gary Oldman
Dopo essere passata per il concorso della 77esima edizione del Festival di Cannes e dopo le anteprime di mezzanotte che ne hanno accresciuto l’interesse, ecco che finalmente sbarca al cinema la nuova pellicola di Paolo Sorrentino, "Parthenope". Nel cast del film del regista napoletano troviamo Celeste Dalla Porta, che veste i panni della protagonista da giovane, Silvio Orlando, nel ruolo di un professore e Stefania Sandrelli a cui sarà affidato il finale della storia. Tra gli attori presenti spicca anche Gary Oldman, calato nella parte di John Cheever, lo scrittore statunitense che incrocia la strada di Parthenope durante un'estate a Capri.
PARTHENOPE, LA TRAMA
La nuova fatica cinematografica di Sorrentino, racconta la vita di una donna il cui nome richiama l'antica fondatrice di Napoli, ma qui interpretata come una figura reale e contemporanea. La storia si sviluppa dal 1950, anno di nascita della protagonista, fino ai giorni nostri, seguendo le tappe della sua esistenza in una Napoli in continuo cambiamento. Tra incontri, amori, sogni e delusioni, si dipanerà sotto gli occhi dello spettatore un film dal forte impatto estetico.
ASTRAZIONE E SEDUZIONE
Parthenope, soprattutto se paragonato alla pellicola precedente di Paolo Sorrentino (“È stata la mano di Dio”), appare sostanzialmente come un passo indietro, come un'opera minore che però conserva quel tocco da maestro che l’autore continua a perfezionare film dopo film. La messa in scena è raffinata e magnifica, virtuosa e ambiziosa in ogni sua inquadratura. Sembra che Sorrentino realizzi in ogni fotogramma l'immagine della sua vita, impegnandosi al massimo come se ogni quadro dovesse essere l'ultimo della sua carriera. Astrazione e seduzione in un film abitato da figure aleatorie e grottesche, maschere pittoresche che popolano uno scenario sempre in bilico tra il sogno e l’incubo, tra realtà e finzione. Non c’è nulla di ordinario in Parthenope, come del resto non c’è mai stato posto per l'ordinarietà nel cinema di Sorrentino. Il problema è che tutta l’impalcatura visiva messa in scena, non viene sostenuta a dovere dalla narrazione che spesso si perde nei suoi stessi labirinti estetici, disegnando in modo superficiale alcuni aspetti che sembrano vuoti e abbozzati. Celeste Dalla Porta, attrice protagonista qui alla sua prima opera, risulta scarica e senza appeal, trovandosi sempre più piccola di tutto ciò che Sorrentino le costruisce intorno. Forse il problema del film è proprio che la sua performance risulta sempre in ritardo, trovandosi a sorreggere una pellicola pesante, annaspando dall’inizio alla fine. Il film però vanta anche dei picchi veramente memorabili, vette artistiche che possiedono tutto ciò che di meglio Sorrentino può confezionare in un film. Parthenope assomiglia a quelle terrazze meravigliose a cui ci aggrappa per afferrare un pò di bellezza, quello stupore prodotto dalla natura e dal mito che quando si condensano, riescono a creare qualcosa di unico. Quel qualcosa è presente nel film di Sorrentino che forse, vuole semplicemente sussurrarti che il segreto della vita stessa non è nel raccontare ma semplicemente nel guardare.